Buona sera e ben ritrovati nella rubrica di Hashtag Sicilia “Comu Veni Si Cunta“.
Capisco che di questi tempi non è molto popolare disturbare il manovratore, alias il presidente Draghi e il suo governo, e tuttavia, anche se mi attirerò gli strali di tutti, o quasi, non posso tacere.
Non posso non dire che chi vive della propria pensione o proprio lavoro, sia esso lavoratore dipendente o autonomo, è con il culo per terra.
Nella stessa condizione si trovano centinaia di migliaia di imprese che operano nel campo dell’edilizia, della meccanica, dell’agricoltura, e anche del commercio e del turismo nonostante le maggiori località turistiche registrino in questo periodo il tutto esaurito.
Questo perché le imprese dell’edilizia e della meccanica sono alle prese:
- con la difficoltà ad approvvigionarsi di materie prime,
- con i prezzi schizzati alle stelle,
- con la stretta del credito (che colpisce soprattutto le imprese impegnate con i lavori del Superbonus),
- con gli aumenti del prezzo dell’energia, del gas e del petrolio.
Mentre le imprese agricole, oltre a subire i rincari del gasolio, dei concimi (aumentati del 90 per cento) e dell’acqua, sono alle prese con una siccità che annuncia altri e gravi problemi.
Infatti il caldo fa soffrire colture e animali, tant’è che la resa del grano è scesa mediamente tra il 15-18 per cento, mentre le mucche stanno producendo il 10- 12 per cento di latte in meno.
Le imprese del turismo e del commercio, infine, sono costrette a spendere nel 2022 per la luce 68 mila euro in più rispetto allo scorso anno, i ristoranti 9 mila euro in più, i bar 5 mila euro in più.
Gli alberghi e i ristoranti poi devono inoltre sobbarcarsi anche gli aumenti del prezzo del gas che incidono rispettivamente 13 mila euro per gli alberghi e 5 mila euro per i ristoranti.
Ma se Sparta piange Atene non ride.
Fuor di metafora, alle difficoltà delle imprese si aggiungono le difficoltà dei lavoratori (dipendenti e autonomi), dei pensionati e delle famiglie il cui potere di acquisto si riduce giorno dopo giorno per effetto del rincaro di tanti prodotti – alimentari e per la casa – e per l’aumento di benzina e gasolio, oltre che delle bollette del gas e della luce.
La stangata per le famiglie – perché di questo si tratta – si traduce in una spesa aggiuntiva di 1.551 euro in più. Ma a Palermo e Catania il caro vita può arrivare a pesare a 1.747 euro.
La benzina, per fare un esempio concreto, supera di nuovo i 2 euro al litro, un mese fa era scesa a 1,80, in questi giorni è risalita a 2,25.
Siamo quindi in una situazione in cui aumenta tutto, mentre salari, stipendi, pensioni, restano fermi al palo!
I duecento euro elargiti dal governo vanno bene, ma non come una tantum perché l’aiuto serve tutti i mesi!
Rispetto a questa situazione ogni giorno leggiamo sui giornali che il governo interverrà, che non lascerà indietro nessuno.
Le stesse forze politiche che sostengono l’esecutivo guidato da Draghi prospettano soluzioni, ma ad oggi siamo solo agli annunci. Ma gli annunci come si sa non risolvono, né hanno mai risolto, i problemi delle imprese e delle famiglie.
Che fare allora?
Scopriamolo insieme questa sera! Appuntamento alle ore 20.00 con la nostra prima visione, potete trovarci sulla nostra pagina Facebook e sul nostro canale Youtube. Non mancate!