Buonasera e ben ritrovati! Ritorna dopo una pausa di circa un mese la nostra rubrica “La stanza di Ippocrate”. La puntata di questa sera parlerà dei contratti istituzionali sottoscritti dal ministro della sanità Roberto Speranza con le regioni e le provincie autonome.
Contratti sottoscritti un mese prima del tempo stabilito. Si tratta di 6mila progetti per costruire il servizio sanitario nazionale del futuro, allo scopo – ha sostenuto il ministro – di avere un modello di sanità più vicino ai bisogni del cittadino.
Il piano attinge a un potenziale di 8miliardi di euro di investimenti, l’obiettivo che si propone è quello di realizzare 1350 case di comunità aperte 24h su 24h, 400 ospedali di comunità destinati a ricoveri brevi e alle riabilitazioni, attivare 7700 posti letti in terapia intensiva.
Un piano che dovrà essere realizzato entro il 2026. Di fronte a una mole di investimenti così significativi e alle enunciazioni del ministro, c’è da attendersi che finalmente si possano affrontare alcuni dei nodi di cui soffre la sanità siciliana, in particolare quelli riguardanti i cosiddetti “viaggi della speranza” e quello connesso ai lunghi tempi di attesa per visite specialistiche e ricoveri.
Qualche dubbio, a questo proposito, sorge se si pensa che gli investimenti sono indirizzati soprattutto a costruire nuove strutture e ad assicurare manutenzione a strutture esistenti. Cose certamente utili, ma se all’interno di queste strutture non ci sono medici, infermieri, personale specialistico, ecc.. si rischia di avere degli edifici anche eleganti e dotati di tutti i comfort e la strumentazione, senza però avere il reale servizio.
Di questo, della invasività della politica nella sanità, del presunto esaurimento della spinta propulsiva della riforma sanitaria, e di tanto altro ancora parleremo questa sera con il dottor Salvo Calì, Presidente del Centro Studi di ricerche Sociali e Sanitarie Giulio Alfredo Maccacaro.
Appuntamento alle ore 20.00 con la nostra prima visione sulla nostra pagina Facebook e sul nostro canale Youtube. Non mancate!