Alla presentazione del volume parteciperanno Nicola Morra (Presidente della Commissione Parlamentare Antimafia) e Gabriele Paci (Procuratore della Repubblica di Trapani). Modera il giornalista Giacomo Di Girolamo.
Verrà presentato a Trapani, il prossimo 20 maggio (ore 18.00) presso la «Sala Fulvio Sodano – Palazzo D’Alì», il volume «L’Isola furba – Indicazioni e controindicazioni sulla Sicilia» di Fabrizio Fonte. L’evento culturale s’inserisce nell’ambito della rassegna letteraria, organizzata dall’Associazione Antiracket ed Antiusura di Trapani, dal titolo «Letteratura e mafia». Il programma nel suo complesso prevede, infatti, tutta una serie di incontri con giornalisti e scrittori che hanno trattato, nei loro ultimi libri, i temi della mafia, delle stragi del ‘92, e, più in generale, della lotta per l’affermazione della cultura della legalità. L’«Isola Furba» di Fabrizio Fonte affronta, infatti, nella sua approfondita analisi anche il tema dell’asfissiante e nefasta presenza, nei gangli della società siciliana, dei cosiddetti «centri decisionali del potere» (quasi sempre, oltretutto, in stretto contatto con il malaffare mafioso). Un’inquietante presenza che ha frenato pesantemente il normale sviluppo dell’Isola e che ne condiziona, ancora oggi, le prospettive future, che andrebbero, invece, sostenute a partire, ad esempio, dal potenziamento delle infrastrutture esistenti o di nuova realizzazione (si veda il comparto delle energie rinnovabili) o dal miglioramento dei servizi al cittadino, ma anche dalla valorizzazione dei punti di forza già presenti sul territorio, con riferimento ai poli produttivi d’eccellenza (su tutti la filiera dell’agro-alimentare) fino al ricchissimo patrimonio storico-culturale e paesaggistico-naturale (7 dei 58 siti italiani tutelati dall’Unesco si trovano nell’Isola). Resta, chiaramente, il rammarico che attorno a queste potenzialità non si sia, almeno fino ad oggi, efficacemente operato per elaborare delle soddisfacenti condizioni, sul piano sociale ed economico, di sviluppo. Non a caso la Sicilia è l’ultima regione del «Mezzogiorno» per «tasso di crescita» e la penultima per il «PIL pro-capite». Tutte queste considerazioni hanno posto in essere un interessante dibattito attorno al volume «L’Isola Furba», che, dalla sua uscita, è stato nel frattempo recensito da numerose testate giornalistiche. L’impellente necessità di puntare, infatti, sul merito e sulle competenze, piuttosto che su di una presunta furbizia (notoriamente portata avanti dai «centri decisionali del potere»), non è passata inosservata a quella parte dell’opinione pubblica, che auspica, attraverso un’ineludibile «rivoluzione culturale», un risveglio, a partire dalle nuove generazioni, delle coscienze dei siciliani.