Si è svolta a Catania al Bastione degli Infetti davanti a centinaia di persone la manifestazione per presentare la candidatura dell’onorevole Claudio Fava, presidente della Commissione Antimafia regionale alle primarie del centrosinistra, che si terranno molto probabilmente a luglio, per scegliere il candidato alla presidenza della Regione.
L’evento è stato aperto da una performance dell’attrice Lidia Giordano e da un intervento di Salvatore Castro, in rappresentanza del comitato di quartiere l’Antico Corso. Questi ha ricordato le battaglie condotte per fare uscire il quartiere dal degrado, dall’abusivismo e dall’illegalità e rivendicato con orgoglio i passi avanti fatti affinché questa area popolare di Catania non fosse più il paradigma dei mali della città.
Fava, dopo aver criticato la Finanziaria regionale – che per la prima volta nella storia non è passata neppure dalle Commissioni parlamentari di merito – ha lanciato alcune bordate contro il presidente Musumeci e l’esperienza fallimentare del suo governo. Ha criticato il ruolo che esercitano gli onorevoli Cuffaro e Dell’Utri nelle scelte del centrodestra e i favori richiesti a questi signori dall’onorevole Musumeci e illustrato altresì le ragioni della sua discesa in campo.
Il presidente della Commissione Antimafia si è detto assolutamente tranquillo di poter superare le primarie per due ragioni: la prima è che probabilmente è convinto che altri eventuali candidati dei Cinque/Stelle sarebbero comunque divisivi, la seconda perché dall’interno del PD non pare ci siano candidati che possono competere con lui. Crede inoltre di poter vincere le elezioni regionali del prossimo autunno, non solo perché lo schieramento di centrodestra è profondamente diviso, ma soprattutto perché – a suo dire – si è rivelato incapace di affrontare e risolvere i problemi dell’isola.
Il cruccio maggiore dell’onorevole Fava sembra essere il dopo, vale a dire il come innestare, in seguito alla più che possibile vittoria, un processo di cambiamento profondo. Aggiungendo, a questo proposito, che gli strumenti con i quali intende affrontare i nodi che rischiano di strangolare la Sicilia, saranno quelli della partecipazione, della condivisione e della responsabilità. Tutto questo servirà anche a suscitare, nel contempo, l’entusiasmo delle forze migliori della società.
Infine, sulla decisione del governo nazionale e del Parlamento di inviare armi in Ucraina, fermo restando la netta condanna della guerra scatenata da Putin, la necessità dell’accoglienza dei profughi e il sacrosanto diritto alla difesa del popolo ucraino; Claudio Fava si è detto convinto che Pio La Torre, il prestigioso dirigente comunista promotore della grande manifestazione di quarant’anni fa contro l’installazione dei missili a Comiso, avrebbe sostenuto insieme al diritto alla difesa anche il diritto alla pace. E di conseguenza non avrebbe mai votato un aumento delle spese militari per assecondare i desiderati della Nato, quando ci sono, invece, ben altre priorità e urgenze che incombono sul Paese.
Per vedere le parti salienti dell’evento vi rimandiamo all’appuntamento di questa sera alle ore 20.00 sui nostri social! Non mancate!