CATANIA – Riconosciuta ed approvata, di recente, dalle comunità scientifiche, la terapia chetogenica di precisione è un nuovo approccio che si avvale della sinergia tra la terapia chetogenica e i principi della fisionutrizione. Fondamentale il suo ruolo nella riabilitazione respiratoria dei pazienti, inclusi i pazienti post covid.
La novità principale, annunciata durante un recente convegno a Taormina, è l’utilizzo nella terapia chetogenica dei principi della fisionutrizione ovvero dell’ integrazione specifica fra micronutrienti e nutraceutici, con l’obiettivo di garantire la longevità dei risultati ottenuti con la chetogenica, migliorare la qualità della vita dei pazienti, raggiungere un benessere psico-fisico a trecentosessanta gradi, intervenire ad hoc, favorire il ripristino degli equilibri cellulari e funzionali del nostro organismo (equilibrio cardiovascolare, osteoarticolare, degli acidi grassi, del microbiota, metabolico, dei neuromediatori, equilibrio maschile e femminile, ritardo dell’invecchiamento precoce).
Nello specifico, con questo nuovo approccio sinergico, i pazienti che seguono una terapia chetogenica vengono trattati, sin dall’inizio, con integratori addizionali o alimenti funzionali arricchiti da nutraceutici come acido folico, vitamina D, lattoferrina, bio-arginina, selenio.
Il termine nutraceutico è il risultato dell’unione tra nutrizione e farmaceutica. Si tratta di costituenti naturali presenti in alimenti e piante che possono essere sintetizzati per creare farmaci utili a prevenire malattie.
“Oltre alla perdita significativa di peso, ottenuta grazie all’intervento sulla massa grassa della terapia chetogenica, il nuovo protocollo consente di seguire il paziente dall’inizio finoalla difficile fase di mantenimento, affinchè ritrovi l’equilibrio alimentare e uno stato di benessere fisiologico duraturo”, afferma Enza Perdicaro– dietista e responsabile del protocollo dietologico ad hoc nella riabilitazione respiratoria.
“Un follow–up a lungo termine, continua Enza Perdicaro, permette di prevenire il peggioramento del quadro clinico e di intervenire su un paziente meno grave con tempistiche più rapide, con un impatto positivo sul singolo e con risultati sulla prevenzione e salute pubblica. L’obiettivo principale è garantire al paziente una vita più longeva e con una migliore qualità oltre che combattere il sovrappeso, l’obesità e le alterazioni metaboliche”.
Dopo aver dimostrato l’efficacia e il successo della terapia chetogenica nel trattamento di tutte le patologie del tratto respiratorio connesse all’obesità e il sovrappeso (Bpco, Apnee ostruttive del sonno -OSAS, insufficienza respiratoria), ora si parla di protocollo dietologico ad hoc nella riabilitazione respiratoria.
“Questo conferma ulteriormente l’importanza della interdisciplinarietà nella riabilitazione respiratoria- interviene Alfio Pennisi, medico pneumologo, responsabile dell’Unità funzionale di Malattie dell’Apparato Respiratorio della Casa di Cura Musumeci-Gecas di Catania e, dal 2010, consulente pneumologo presso il Centro di Riabilitazione “Mons. Calaciura” di Biancavilla.
“Un’adeguata riabilitazione respiratoria si avvale della collaborazione e dell’intervento di figure specialistiche diverse come il fisioterapista, lo psicologo, oltre allo pneumologo. Importante nonché strategica è la sinergia con il nutrizionista, cheaiuta il paziente affetto da sovrappeso o obesità a migliorare la performance respiratoria, segnando il punto di partenza della fase riabilitativa”, commenta il dott. Alfio Pennisi.
“Anche nella fase post covid, una corretta riabilitazione respiratoria porta il paziente ad un totale e veloce recupero delle sue capacità respiratorie, evitando che i consolidamenti polmonari si trasformino in fibrosi polmonari e che la patologia diventiirreversibile. Da non tralasciare il peso che grava sul sistema sanitario se i pazienti non si sottopongono ad una riabilitazione, in quanto questi ultimi sono costretti a frequenti emergenze e visite”.
Impegnati con una collaborazione sul fronte della riabilitazione, gli specialisti Pennisi e Perdicaro, sottolineano il “ruolo fondamentale ed indispensabile che la riabilitazione respiratoria ha assunto nella cura e benessere degli individui”.
“La riabilitazione respiratoria nel post covid ha una specificitàunica perché si mettono in moto meccanismi fisici e psicologici diversi dai post patologie tipo bronchite– continua Pennisi. Si tratta della stessa patologia che si presenta in maniera diversa e quindi richiede approcci diversi”. I pazienti post covid che trattiamo, a seguito della rianimazione, terapia intensiva o ricovero, sono seguiti con un approccio ad personam edinterdisciplinare. È la collaborazione dei singoli specialisti, ognuno con il proprio ruolo e competenza, che garantisce il successo della riabilitazione respiratoria e migliora la qualità della vita”– continua Pennisi.
“L’emergenza Covid-19 ha generato una maggiore consapevolezza ed attenzione dell’atto del respirare e, di conseguenza, ha portato la pneumologia al centro di tutto e valorizzato come indispensabile la multidisciplinarietà”- conclude Pennisi.