Ma perché quando si intravede uno spiraglio di volontà nel portare finalmente servizi a Librino anziché solo case popolari, sentiamo fantasiosi interventi contro questa prospettiva? Prima le scuole superiori, poi il centro direzionale e adesso con la Cittadella della polizia.
Leggiamo con rammarico le dichiarazioni del segretario del sindacato di polizia SIAP, che si dichiara contrario, e che a noi sembra un vero e proprio attacco all’idea della cittadella della polizia a Librino
Pur dichiarando, giustamente, che la polizia di stato è ospitata in “nove locali fatiscenti” dislocate in differenti zone, sostenendo per tale ragione dei costi notevoli per i fitti passivi e sottraendo personale al territorio in quanto gli agenti sono impegnati alla sorveglianza delle diverse dislocazioni, non dice dove dovrebbero costruirla ma soprattutto non si capisce perché la Cittadella non possa essere costruita a Librino.
Noi da anni non facciamo altro che chiedere alle pubbliche amministrazioni e alle partecipate di portare i servizi e uffici in questo quartiere proprio perché non rimanga un quartiere relegato alla marginalità, perché Librino non è come spesso viene dipinto da destra a sinistra ma è molto eterogeneo, così come tutte le zone di Catania.
Il luogo comune che lo accompagna porta proprio a questo, la gente non ci vuole venire a lavorare. Eppure chi nonostante le perplessità si è trovato costretto a lavorarci o ad abitarci, alla fine si è reso conto dell’ingiuria a cui viene sottoposto ingiustamente.
Sembra una scusa per dirottare la Cittadella in qualche altro terreno, mentre quello previsto è un terreno comunale, le bonifiche si fanno e i sondaggi pure, in maniera da non intaccare eventuali tubature fognarie, anzi è anche l’occasione per completarle.
Se il problema sta solo nel terreno previsto per la cittadella della polizia, è un problema, se così vogliamo chiamarlo, superabile. Se il problema invece è assecondare chi non vuole venire a lavorare a Librino è un’altra cosa.
Possibile essere così miopi da non vedere che fra l’altro il centro è ingolfato di uffici e che per raggiungerne alcuni si impazzisce nel traffico e nella ricerca di un parcheggio? Che tutto debba essere circoscritto nel centro della città escludendo le aree periferiche perché pare non siano degne di attenzione?
Noi continueremo ancora a pretendere quelle pari opportunità che ancora non abbiamo. Faremo di tutto per pretendere ciò che non ci vogliono dare e che invece è giusto avere.
Sara Fagone
Rete Piattaforma per Librino