Buona sera e ben ritrovati nella rubrica di Hashtag Sicilia “Comu veni si cunta“.
Confesso che non sono un esperto di geopolitica e non sono neppure un tuttologo, però so far di conto e so che 2+2 fa 4.
Per cui proprio perché so far di conto questa sera, alle ore 20 in diretta su Facebook e sul nostro canale Youtube, parlerò dell’aggravamento della tensione internazionale, dei continui allarmi lanciati dal presidente degli Stati Uniti e dalla Nato, che danno per scontata l’invasione dell’Ucraina.
Parlo di questo perché l’aggravamento della tensione internazionale sta producendo pesanti conseguenze sul piano economico per i paesi dell’Unione europea e quindi anche per l’Italia a causa del forte aumento dei costi del petrolio, del gas e del grano.
Aumenti dei costi che stanno mettendo in ginocchio le famiglie italiane e le imprese, molte delle quali se non si abbassano i costi di luce e gas rischiano di non essere più competitive e di essere buttate fuori dai mercati esteri. Un rischio che crescerebbe ulteriormente qualora si concretizzasse la minaccia americana di sanzioni contro la Russia.
Gli interventi varati dal governo possono solo tamponare l’emergenza, la stessa estrazione del gas nell’Adriatico certamente aiuta, ma soltanto sino a un certo punto perché resteremmo comunque dipendenti dall’estero per oltre il 90 per cento del nostro fabbisogno di gas.
L’oggetto del contendere per gli americani è il “diritto“ dell’Ucraina di aderire alla Nato, secondo i russi invece questa adesione rappresenterebbe una minaccia alla loro sicurezza in quanto la Nato si piazzerebbe in un altro Paese che confina con la Russia.
Considerato che si parla di Nato e della sua espansione, mi sembra assolutamente utile fare la storia di quest’alleanza militare egemonizzata dagli Stati Uniti.
La Nato è stata costituita nel 1949 per impedire l’espansione dell’Unione sovietica tramite la sottomessa Europa orientale verso l’Occidente.
Dopo il crollo dell’Unione sovietica avvenuto nel 1991 la Nato, pur avendo perduto la ragione costitutiva restò in piedi, non si sciolse, anzi continuò ad espandersi.
Infatti nel 1997 gli Stati Uniti decidono di allargare la Nato anche a Polonia, Cecoslovacchia e Ungheria, nonostante l’avversione di oltre cinquanta grandi protagonisti della guerra fredda, tra cui Robert Mac Namara che era stato segretario alla difesa con Kennedy e con Johnson.
Ma perché mi chiedo una alleanza militare come la Nato sorta per impedire l’espansione dell’Unione sovietica e del comunismo in Occidente, deve circondare i confini della Russia di una potenza che da un trentennio ha abbandonato qualsiasi programma di contrapposizione ideologica e strategica?
Forse mi sbaglierò ma sono convinto che la Nato resta in piedi e continua la sua voglia di espansione perché agli Stati Uniti d’America interessa spezzare i rapporti tra Unione Europea e Russia.
Quindi tutto questo casino sull’imminenza della guerra è stato messo in piedi da Biden facendo leva sull’ammassamento di truppe russe al confine con ‘Ucraina, oltre che per ragioni interne legate al calo della sua popolarità, anche e soprattutto per impedire alla Russia di firmare contratti del gas di lunga durata con i paesi europei.
Insomma, dietro agli annuncia allarmistici della Nato e di Biden riguardo ad un’invasione imminente dell’Ucraina da parte dei russi si nasconde la guerra del gas che gli americani portano avanti da tempo.
Basti pensare che nel 2014 Obama venne in Europa per esortare gli alleati a non acquistare più il gas russo e a rifornirsi negli Stati Uniti. Le stesse sanzioni nei confronti della Russia non danneggerebbero l’America, ma i paesi europei, come l’Italia, che dipendono dagli scambi commerciali con la Russia.
Una minaccia, quella delle sanzioni, che a me sembra una pistola scarica perché la Russia ha la possibilità di resistere visto che ha accumulato riserve di valuta straniera per quasi 600 miliardi di dollari.
Quindi di fronte a un bombardamento mediatico che ricorda i tempi della guerra fredda e all’opinione pubblica non capisce chi sono i buoni e chi sono i cattivi; e che non sa neppure se spaventarsi di più dei mezzi corazzati schierati al confine ucraino o delle bollette del gas, mi chiedo: che fare?
Scopritelo insieme a noi, appuntamento a questa sera alle ore 20.00 in diretta sulla nostra pagina Facebook e sul nostro canale Youtube.
Salvatore Bonura