Consorzio di bonifica Ragusa, stipendi pagati. D’Avola e Savarino (Filbi Uila): “Un primo passo”

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“Sono stati pagati oggi i lavoratori del Consorzio ibleo di Bonifica, in arretrato da tempo. Con la nostra iniziativa del 20 dicembre avevamo sollecitato alla Regione risposte concrete, che sono ora arrivate. Ma si tratta solamente di un primo passo”. Lo affermano i segretari di Filbi-Uila Sicilia e Ragusa, Enzo Savarino e Giovanni D’Avola, che sottolineano come sia stato saldato dicembre ai dipendenti dell’ente mentre è stata corrisposta una mensilità ai lavoratori in garanzia occupazionale e a quelli in attesa di sentenza definitiva sulla stabilizzazione del loro rapporto contrattuale.

Savarino e D’Avola aggiungono: “Le nostre proteste, i nostri appelli, lanciati dal convegno di Ragusa con il sostegno dei segretari generali di Uil e Uila Sicilia Luisella Lionti e Nino Marino, hanno avuto l’effetto di lanciare un sasso nello stagno, coinvolgendo esponenti di maggioranza e opposizione che hanno risposto all’invito della Filbi al confronto. Sono state, quindi, individuate dal governo regionale le coperture finanziarie che hanno assicurato in queste ore, anche grazie all’intervento della Prefettura di Ragusa, l’effettivo rispetto di un diritto elementare: quello alla retribuzione”. “Ovviamente – dicono ancora i due esponenti della Filbi Uila – il risultato di oggi non pone rimedio ai molti problemi ancora sul tappeto. Siamo innanzitutto preoccupati che si accumulino nei prossimi mesi altri ritardi. Il pericolo è reale, così come temiamo che pure questa legislatura si concluderà senza il varo di una buona legge di riforma dei Consorzi siciliani di bonifica, indispensabili per lo sviluppo del mondo agricolo e la lotta al dissesto idrogeologico. Infine, sollecitiamo rimedi al paradosso di una Finanziaria che ha previsto turn-over e stabilizzazione dei precari negli enti ma a costo zero o quasi. Così, sarà possibile procedere a una decina di assunzioni in tutta l’Isola mentre ne servirebbero quattrocento per colmare i buchi in organico. Un paradosso, appunto”.

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