Cittadini costretti a pagare esami, laboratori analisi per budget regione esaurito. Tutto a carico dei contribuenti. Comitato “Vulcania” di Catania e Confedercontribuenti: “è un’ingiustizia che dimostra di non volere proteggere la salute dei siciliani”
Da alcuni cittadini di Catania arriva un grido d’allarme per quanti si rivolgono ai laboratori di analisi cliniche convenzionati con il Sistema Sanitario Regionale molti dei quali non sono più in grado di erogare gratuitamente tutte le prestazioni richieste dai medici di base, comprese quelle per la cura, la prevenzione e la vaccinazione contro il Covid. Tali strutture ambulatoriali non sono più in grado di poter accettare ricette ed esenzioni, avendo appunto esaurito già da diversi mesi il budget assegnato dalla Regione Siciliana che non ha ancora individuato le risorse adeguate per far fronte all’aumento esponenziale di richieste di prestazioni in conseguenza all’emergenza sanitaria in corso.
“Per questi motivi -fanno sapere il presidente nazionale Confedercontribuenti, Carmelo Finocchiaro, e il coordinatore regionale Confedercontribuenti Sicilia, Giovanni Mangano– abbiamo deciso di scendere in campo e difendere i cittadini siciliani che si trovano incolpevolmente in difficoltà, perché costretti a dover affrontare loro stessi queste spese sanitarie che invece dovrebbero continuare ad essere erogate gratuitamente. Perciò è ora di dire basta e porre fine a questa deprecabile ingiustizia che peraltro –ricordano il presidente nazionale Confedercontribuenti, Carmelo Finocchiaro, e il coordinatore regionale Confedercontribuenti Sicilia, Giovanni Mangano– si perpetua paradossalmente ogni fine anno a danno dei contribuenti, quasi a dimostrare che non ci sia la volontà di voler proteggere fino in fondo la salute dei siciliani”.
Sulla questione interviene a gran voce anche la presidente del Comitato cittadino “Vulcania” di Catania, Angela Cerri, la quale ha sollevato il problema che le è stato ripetutamente segnalato dai catanesi i quali si sono rivolti a lei per chiedere un suo interessamento e che pertanto si è attivata, come spiega lei stessa, “a seguito delle tante segnalazioni ricevute, attraverso le quali siamo venuti a conoscenza che la maggior parte dei laboratori di analisi hanno esaurito, da molto tempo, il budget assegnato e, al momento, non sono in grado di poter accettare più ricette ed esenzioni.
La Regione Siciliana non ha ancora individuato le risorse adeguate per far fronte all’aumento esponenziale di richieste di prestazioni laboratoristiche in conseguenza alla pandemia, ancora oggi in corso. Non tolleriamo questo atteggiamento della Regione Siciliana profondamente irrispettoso nei confronti dei cittadini siciliani. E consci del momento che stiamo attraversando, in cui le analisi e i tamponi sono l’arma principale per combattere il Covid 19 in questi ultimi anni, attendiamo che le prestazioni richieste dai cittadini siciliani non siano possibili solo a pagamento.
A tal proposito –conclude la professoressa Angela Cerri– noi del Comitato “Vulcania” di Catania, la Confedercontribuenti e i cittadini attendiamo risposte immediate dagli organi competenti della Regione Siciliana e ci auguriamo che venga ripristinata quanto prima possibile l’ordinaria erogazione delle prestazioni in piena emergenza coronavirus”.