Buona sera e ben ritrovati nella rubrica di Hashtag Sicilia “Comu Veni Si Cunta”, come sempre le prime pagine dei giornali sono affollate da tantissime notizie sulle quali varrebbe la pena spendere qualche parola: da quella delle chiese che sono sempre più vuote e della fede smarrita – che non significa che ci siamo dimenticati di Dio – a quella dei controlli per evitare il diffondersi del virus che sono partiti qualche giorno fa e che hanno rivelato che ci sono ancora tanti furbetti, all’invito alla prudenza, evitando baci e abbracci a Natale anche in casa.
Considerato che non sono un tuttologo eviterò di creare confusione e mi soffermerò solo sul problema scottantissimo dell’aumento dei prezzi delle materie prime, delle forniture dei semilavorati e delle bollette.
Un’impennata dei prezzi che non accenna a fermarsi: il prezzo del gas in 10 mesi è cresciuto del 500%; quello del cotone del 104%; il mais del 77%; la carta del 70%; il caffè del 59%; il metano nell’arco di un paio di mesi è passato da 15 euro a metro cubo a 80 euro. Nelle costruzioni i preventivi sono aumentati del 150% a causa del rincaro di calcestruzzo, rondini di ferro, che peraltro sono sempre più introvabili e che rischiano di bloccare i cantieri del Superbonus al centodieci per cento.
Un aumento dei prezzi che colpisce tutti i settori: l’alimentare le costruzioni, le automotive, l’agricoltura, il commercio, il turismo.
Secondo uno studio di Confartigianato i costi totali in più sostenuti dalle piccole e medie imprese a causa degli aumenti dei costi ammonta a 46,2 miliardi di euro e specificatamente: 4,3 miliardi pesano sulle piccole aziende dell’alimentare; 29,8 miliardi di euro sulla filiera manifatturiera no food; 12,1 miliardi sui piccoli imprenditori del settore delle costruzioni.
Un impazzimento dei prezzi quindi che ha pesanti ripercussioni sui trasportatori, sugli alberghi, sui ristoranti, sugli artigiani, sui commercianti, sugli agricoltori perché frena le imprese e gela i consumi.
Il governo di fronte a questa situazione e in particolare all’aumento delle bollette di luce e gas giustamente si preoccupa di attutire le difficoltà sulle famiglie a basso reddito, ma se vuole evitare che questa situazione si scarichi anche sul ceto medio deve fare qualcosa in più.
Vi chiederete, cosa deve fare il governo?
Scopriamolo insieme questa sera! Appuntamento alle ore 20.00 con la nostra prima visione sui nostri canali social! Non mancate!