Studi. Ad ottobre 2021 ai massimi storici i prezzi di energia elettrica e gas: dal 2019 +9,3% all’anno, Italia 3° in Eurozona

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Sale l’inflazione spinta all’escalation dei prezzi dei beni energetici, con tensioni più marcate in Germania e Stati Uniti. Con il maggiore dinamismo registrato in Italia, si consolidano ai massimi storici i prezzi di energia elettrica e gas mentre si osservano significative differenze tra i territori italiani nella crescita dei prezzi per abitazione, acqua, energia elettrica e gas. La riduzione del potere d’acquisto delle famiglie determinato dai maggiori costi energetici rallenta il ritmo della ripresa post-pandemia.

Dal confronto internazionale su dati Ocse emerge che il tasso inflazione ad ottobre sale al 6,2% negli Stati Uniti, al 4,5% in Germania e al 4,1% in Eurozona. In Italia i prezzi salgono del 3%, un tasso che non si registrava da settembre 2012, quando fu pari a +3,2%. I beni energetici contribuiscono 2,1 punti percentuali all’inflazione, di cui 1,2 punti derivano da elettricità e gas. Ad ottobre 2021 l’indice di prezzo per elettricità e gas consolida il massimo storico, mentre per quello dei carburanti rimane inferiore del 6,0% rispetto al massimo di settembre 2012.
A metà novembre, la Presidente della Bce, in audizione al Parlamento europeo, ha indicato che per il rientro dell’inflazione ci vorrà più tempo rispetto a quanto originariamente previsto. Se il rialzo dell’inflazione si rafforzasse e si prolungasse nel tempo, si ridurrebbe il potere d’acquisto delle famiglie, mentre la politica monetaria anticiperebbe un orientamento restrittivo, con effetti recessivi sull’economia.

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Centrando l’attenzione sulle commodities energetiche utilizzate per l’abitazione, abbiamo esaminato il trend su base biennale dei prezzi di elettricità e gas, che considera l’aumento dell’ultimo anno e la flessione registrata nei dodici mesi precedenti. In Italia i prezzi di energia elettrica e gas crescono ad un tasso annuo del 9,3%, 2,5 punti superiore al +6,8% dell’Eurozona: si tratta dell’aumento più elevato nell’area a valuta comune dopo quello di Spagna (+16,2%) e di Belgio (+13,8%), mentre si osserva una crescita meno accentuata in Francia (+6,8%) e soprattutto in Germania (+2,8%). Nel confronto allargato ai paesi dell’Ocse, i prezzi di elettricità e gas salgono maggiormente in Italia e nell’Eurozona rispetto a Regno Unito (+6,0%) e Stati Uniti (+6,4%).

Di seguito proponiamo un confronto tra i territori italiani, esaminando l’andamento dell’indice di prezzo della divisione di spesa per abitazione, acqua, elettricità, gas e altri combustibili che ad ottobre 2021 segna un aumento dell’11,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, per il 94% determinato dalla classe di prodotto di elettricità e gas. Questa marcata crescita dei prezzi combinata con la flessione del 2,1% registrata ad ottobre 2020, determina nell’arco degli ultimi 24 mesi una crescita cumulata del 9,0% dei prezzi per abitazione, acqua, elettricità, gas, equivalente  ad un tasso medio del 4,4%.

L’analisi dei dati di 80 comuni che concorrono al calcolo degli aggregati di prodotto del paniere – di cui 19 capoluoghi di regione, 60 capoluoghi di provincia e  1 comune non capoluogo con più di 30.000 abitanti – evidenzia che i prezzi regionali per abitazione, acqua elettricità e gas registrano un maggiore dinamismo, superando i cinque percentuali di crescita media annua, in Provincia Autonoma Bolzano con 6,6%, Provincia Autonoma Trento con 5,8%, Campania con 5,4%, Puglia con 5,2% e  Friuli-Venezia Giulia con 5,1%. Dinamiche sempre consistenti, ma relativamente meno accentate in Sicilia con +3,7%, Liguria con +3,4% e Lazio con 3,3%. Tensioni di prezzo più accentuate nel Sud con +5,2% e Nord Est con +4,8%.

In ambito provinciale, si registra un maggiore dinamismo a Bolzano con 6,6%, Pavia con 6,3%, Lodi con 5,9%, Napoli e Trento con 5,8%, Mantova con 5,7%, Treviso con 5,4%, Bari, Vicenza e Pordenone con 5,3%, Modena e Trieste con 5,2%, Udine, Avellino e Catanzaro con 5,1%. All’opposto, i tassi di crescita dell’indice più contenuti si riscontrano a Lecco, Genova, Roma, Viterbo e Siracusa con +3,4%, Terni con +3,3% e Trapani con +2,5%.

L’analisi nella rubrica dell’Ufficio Studi ‘Imprese ed energia’ su QE-Quotidiano Energia.

Ulteriori dettagli del confronto territoriale nel 16° report di Confartigianato ‘Verso il 2022 del rilancio’ pubblicato la scorsa settimana. Per scaricare il report accedi a ‘Consultare ricerche e studi’Qui le pubblicazioni dell’Ufficio Studi.

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