L'anima provocatrice dei Maneskin: ecco la loro risposta ironica al senatore Pillon

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Prima di scendere nel dettaglio dipingiamo un quadro che vede questi quattro ragazzi in primo piano.

Appassionati di musica rock o meno, avrete sentito parlare almeno una volta in questi ultimi anni dei Maneskin, band romana che dopo la partecipazione ad X-Factor nel 2017 ha vissuto e continua a vivere una rapidissima ascesa. Quest’anno, per la band, ha segnato la consacrazione al successo. Febbraio 2021, sono i vincitori del Festival di Sanremo, che regala loro  la partecipazione diretta all’Eurovision Song Contest, che li vede trionfare. Il 26 Ottobre si esibiscono sul palco del programma televisivo statunitense Tonight Show, trasmissione durante la quale annunciano di essere stati scelti dai Rolling Stones per l’open del concerto della leggendaria band vivente che si è tenuto il 6 Novembre scorso. Dopo esattamente otto giorni partecipano agli MTV Ema di Budapest dove si aggiudicano il premio come Best Rock, superando grandi nomi: I Coldplay, I Foo Fighters  e gli Imagine Dragons. Da qui inizia la nostra narrazione della vicenda. Durante gli MTV, il frontman della band, Damiano David ha solcato il palco in giarrettiera e culottes borchiate, outfit che urla la libertà di vestirsi come meglio si crede. Si sa, quando si è così tanto esposti a livello mediatico non mancano mai le critiche, critica arrivata, questa volta, dal leghista Simone Pillon, noto per la sua mentalità conservatrice. Il senatore ha affermato che da una band che si dice ribelle e fuori dagli schemi si sarebbe aspettato “Smoking per i maschietti e abito da sera per la signorina” (Victoria, bassista della band). Dopo la risposta apertamente ironica del cantante del gruppo a Pillon, ieri sera agli American Music Awards, candidati per il “Favorite trending Song” con la canzone “Beggin”, si sono presentati in smoking, anche la “signorina”. Ancora una volta i Maneskin tengono fede alla loro anima provocatoria, a tratti ironica, dimostrando di non voler passare inosservati e chissà “morire da re “del rock internazionale

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