SICILIA – La deputata regionale di Attiva Sicilia Angela Foti ha annunciato l’approvazione di un ordine del giorno presentato per impegnare il governo della Regione di attivarsi per la richiesta – al governo nazionale – della proroga dello stato di emergenza per quanto concerne i Comuni etnei colpiti dal sisma del 26 dicembre 2018.
“L’approvazione dell’ ordine del giorno, sottoscritto in maniera trasversale da numerosi colleghi che ringrazio, impegna il governo della Regione di attivarsi per richiedere, al governo nazionale, la proroga dello stato di emergenza per il sisma di Santo Stefano, che scadrà il 31 dicembre di quest’anno. La proroga è un atto necessario per sostenere i territori ancora fortemente provati”, dice Foti.
“Inoltre ricordo che a breve scadrà anche il commissariamento per la ricostruzione. Quest’ultima sta rappresentando una corsa ad ostacoli non priva di difficoltà, nonostante l’impegno e la dedizione profusi dalla struttura commissariale. Assurdo che – a meno di tre anni dal sisma – sia già caduto nel dimenticatoio un territorio che nelle ore successive alla calamità stessa ha visto sfilare persino dei ministri. Senza una proroga si rischierebbe la nefasta eventualità di dover rinunciare a dei fondi necessari per completare, con maggiore speditezza, l’iter avviato”.
“Nel corso di un recente incontro organizzato dall’ordine degli ingegneri dei geologi degli architetti e dei geometri di Catania e dal commissario Salvatore Scalia – prosegue la deputata – è emersa, inoltre, una inaccettabile disparità di trattamento con gli altri sismi che hanno colpito il territorio italiano. Infatti in circostanze analoghe, come nel caso dei terremoti che nel 2012 hanno colpito Emilia, Lombardia e Veneto e nel 2016 e 2017 il centro Italia, sono state prorogate le date dello stato di emergenza e ampiamente predisposti pacchetti di norme di semplificazione per il trattamento delle pratiche degli edifici. Motivo per il quale confido adesso nel pungolo della Regione, con tutti i mezzi istituzionali a disposizione, nei confronti del governo nazionale”.
“Inoltre – durante i lavori della finanziaria della scorsa primavera avevo presentato un ordine del giorno, sottoscritto da tutti i capigruppo, per far adeguare la legislazione sulla ricostruzione anche per la Sicilia ma – evidentemente -nonostante il governo regionale abbia cercato svariate volte l’interlocuzione non è riuscito a farsi sentire e lo Stato centrale se ne è infischiato alla grande. E ciò non possiamo accettarlo”.