Formazione ed assunzione per 3000 giovani: dalla Settimana sociale di Taranto, la grande offerta di Virtus Lab

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Tra gli spunti e le buone pratiche della Settimana sociale dei cattolici appena conclusa a Taranto, desta particolare interesse la grande opportunità del progetto Virtus Lab, promosso da Unindustria Reggio Emilia con il sostegno della Fondazione Antonio Emanuele Augurusa Augurusa. Si tratta di un progetto in grado di formare e qualificare gratuitamente persone in cerca di lavoro in base alle precise offerte di lavoro delle aziende che, di fronte a profili adeguatamente formati, sono di conseguenza in grado di assicurarne l’assunzione. Parliamo di 3000 posti di lavoro da qui ai prossimi tre anni, soprattutto per il settore dell’innovazione in ambito di meccanica, manifattura e, più in generale, industria 4.0.

Una notizia di grande speranza: nell’Italia della difficile transizione post pandemia non mancano ottime prospettive sul piano occupazionale legate. Sono mancati invece, e ancora spesso mancano, come certificato costantemente dai dati diramati da Confindustria, proprio quei profili adeguatamente qualificati che le aziende spesso sono costrette a recepire all’estero. Per essere più chiari, mancano un’adeguata proposta formativa e spesso percorsi qualificanti in grado di non pesare sulle stesse aziende, spesso impossibilitate a sostenere costi di tempi e risorse per la formazione.

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Il progetto Virtus Lab si inserisce in questo paradossale disallineamento, dopo iniziative già avviate negli ultimi anni in più aree territoriali del Paese, grazie alle quali circa mille persone sono già state assunte. Virtus Lab nasce tuttavia non solo per offrire opportunità di lavoro ma, fedele ad un’impostazione incardinata nella Dottrina sociale della Chiesa, per conciliare al contempo quelle dimensioni che costituiscono un’attenzione integrale in termini di qualità della vita, come le esigenze abitative, il ricongiungimento familiare, l’attenzione alle relazioni, le possibilità di inserimento sociale, di trasporto sul luogo di lavoro e non solo.

Da Taranto rimbalza dunque una grande leva di occupazione ed inclusione sociale, in grado di congiungere anche occasioni di partnership ad ampio raggio nella Penisola, ponti tra ricerca e innovazione, regioni del sud e del nord, valorizzazione delle reti di collaborazione tra imprese e territori. La straordinaria opportunità legata al progetto era stata già resa nota lo scorso 11 ottobre all’assemblea 2021 di Unindustria Reggio Emilia, svoltasi nel neonato DAL – Digital automation lab, laboratorio della manifattura più avanzata, dove le imprese del territorio non solo potranno sperimentare tutte le innovative soluzioni hi-tech 4.0, ma trasformare in crescita duratura il “rimbalzo” operativo di questi mesi del settore.

“Formazione ed impiego hanno costituito le direttrici valoriali di Virtus Lab in questi anni di attività e risultati. Sono grato del riconoscimento che il nostro modello stia ricevendo come progetto di rilievo e di interesse nazionale. Il nostro metodo si basa su una progettazione che punta al coinvolgimento costante degli stakeholder territoriali, come istituzioni, diocesi, parrocchie, imprese, e sullo scambio di esperienze e competenze al servizio di una piena dignità personale e professionale – afferma Francesco Augurusa, fondatore di Virtus Lab. – Per una preparazione costantemente al passo, il “learning by doing” (imparare facendo) offre l’opportunità ad ogni ragazzo di sperimentare i propri talenti e toccare con mano la realtà lavorativa e sociale in cui si inserirà, potendo essere protagonista nella costruzione del proprio futuro e cercando una collocazione personale dignitosa. Per queste ragioni, i nostri corsi sono apprezzati dalle famiglie, costituendo un canale diretto di accesso al mondo del lavoro”.

A testimoniare la solidità delle prospettive, i 6 miliardi di euro di export realizzati nel primo semestre 2021 dalle imprese della sola area metropolitana di Reggio Emilia reggiana, addirittura superiori allo stesso periodo pre-Covid del 2019, per un tasso di disoccupazione di poco superiore al 4%. Da Reggio e Taranto transita dunque una straordinaria occasione in grado di ricucire anche le regioni in uno scambio virtuoso di opportunità legate alle nuove professioni dell’industria 4.0, che apre scenari di grande speranza.

 “La nostra comunità si è messa da tempo al lavoro per costruire il proprio futuro, evidenziando in tal modo anche una forte esigenza sia di reperimento di figure professionali tradizionali, sia di competenze legate alla fabbrica intelligente e alla trasformazione digitale – ha affermato Fabio Storchi, presidente dei quasi mille industriali reggiani associati a Confindustria. – L’offerta di formazione e lavoro denominata Virtus Lab Reggio Emilia è rivolta ai giovani e alle giovani di tutta Italia affinché scelgano l’industria e il territorio reggiani come ambiti nei quali lavorare, vivere e crescere”.

Un approccio collaborativo richiamato nel corso della recente Assemblea di Confindustria anche dal Presidente Bonomi come “Patto per l’Italia”, ripreso dal Presidente del Consiglio, Mario Draghi, il quale, a sua volta, aveva evidenziato la necessità di aprire una nuova stagione di relazioni industriali attraverso un “patto economico, produttivo, sociale del Paese”. In media, la previsione di nuove assunzioni inoltrate da Unindustria Reggio Emilia riguarda nello specifico un’azienda su tre, grazie a un boom di produzione trainato in particolare dal settore della (+55,8% nel secondo trimestre). Il lavoro nell’Italia post Covid c’è ed è già possibile candidarsi, per chi fosse interessato, compilando il form su www.virtus-lab.it, oppure scrivendo all’indirizzo info@virtus-lab.it. Alle reti territoriali extraregionali, ora, il compito di rivolgere questa speranza a quanti cercano un’opportunità nuova di vita e lavoro.

 

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