Comu veni si cunta #7 – Manovra di bilancio e "lezioni di voto"

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Buonasera a tutti, e ben ritrovati nella rubrica di Hashtag Sicilia “Comu veni si cunta”.

Confesso che sino a mezz’ora fà sono stato indeciso se parlarvi del risultato elettorale che è uscito fuori da questa ultima tornata amministrativa, o se parlarvi invece di quello che bolle in pentola: vale a dire della manovra di bilancio, della quale il governo sta discutendo in questi giorni.

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Poiché non sono riuscito a sciogliere questo dilemma vi parlerò dell’una e dell’altra questione.

Sulla legge di bilancio vi dico solo che sarà una manovra finanziaria di 23 miliardi di euro, e che si sta discutendo:

Sul superbonus al 110%, si sta valutando se escludere dalle agevolazioni ville e villette, e lasciare questa agevolazione solo per condomini;

Sulle tasse, si sta pensando se alleggerire il peso tributario al ceto medio (avente un reddito tra 28mila e 55mila euro l’anno) o alle imprese;

• Sul reddito di cittadinanza, si pensa di modificarlo cancellandolo per chi dovesse rifiutare la seconda proposta di lavoro;

Sulle pensioni, si sta valutando se superare quota 100 e reintrodurre – naturalmente riveduta e corretta – la legge Fornero;

Sul riassetto degli ammortizzatori sociali, l’ipotesi in campo è quella di estendere la cassa integrazione anche ai lavorati autonomi;

Sulla sanità, si valuta di rafforzare il fondo di altri 2 miliardi e di utilizzare queste somme in più per farmaci innovativi e per l’acquisto di vaccini. Sempre nel campo della sanità, si discute anche della stabilizzazione di 66mila medici e infermieri assunti a tempo determinato durante l’emergenza, e di reperire altri fondi per ridurre le liste d’attesa.

Insomma, quello che bolle nella pentola del governo è tanto, ma non sappiamo ancora cosa davvero arriverà a cottura.

Che dirvi invece dei risultati elettorali?

La prima cosa è che: il lupo perde il pelo ma non il vizio. Fuor di metafora, come sempre, tutti gli esponenti politici dichiarano di avere vinto.

E a giudicare da quello che dicono sembra che abbiano proprio ragione, perché confrontando dati non omogenei si può tirare la coperta per coprire quello che si vuole!

In altre parole, non si possono confrontare le elezioni amministrative con quelle europee, o con le elezioni politiche o con le elezioni regionali; perché ogni elezione ha una storia diversa.

Vi chiederete: ma allora, chi ha vinto davvero?

Il primo vincitore in assoluto è l’astensionismo, perché in queste ultime elezioni ha superato abbondantemente il 50%, una percentuale che nessuno schieramento può vantare, e che denota la disaffezione degli elettori nei confronti delle elezioni, e della possibilità che queste possano cambiare qualcosa.

Altro vincitore è stato certamente il centro sinistra, perché oltre a riconquistare Bologna e Milano ha conquistato Roma, Torino e tante altre città.

Naturalmente se scaviamo nel dato del partito democratico, non c’è da fare proprio salti di gioia, non solo perché i voti conquistati in questa tornata elettorale grossomodo corrispondono a quello che i sondaggi gli attribuiscono, ma anche perché non gli va proprio bene in tanti piccoli e medi centri.

Perde invece il centrodestra, che non conquista nessuna grande città, ed esce umiliata anche dalle sue roccaforti, come Latina per quanta riguarda il partito della Meloni, e Varese per quanto riguarda la Lega.

Perde anche in tutti gli altri capoluoghi di provincia dove si è votato. Come a Cosenza, Caserta, Isernia, Savona e a Caltagirone. Unica nota positiva, il “mantenimento” di Trieste, e la vittoria in tanti piccoli e medi centri.

Perde anche il Movimento 5 Stelle che lascia sul campo non solo i sindaci di Torino e Roma, ma anche di tanti altri comuni dove amministrava, come ad esempio, per quanto riguarda la Sicilia, Grammichele.

L’unica consolazione, se così si può dire, è che in alcuni comuni dove era alleato con il PD, come a Napoli e a Caltagirone, ha vinto quasi dappertutto.

Quindi che indicazioni trarre da questo voto? Se qualcuno nel PD pensa che il risultato di queste elezioni amministrative possa ripetersi anche nelle prossime elezioni politiche, penso che faccia mala i propri conti.

Non solo perché alcune spinte che avevano gonfiate le vele del centrodestra non si sono del tutto affievolite, ma anche perché il centro sinistra se vuole vincere le prossime elezioni politiche, deve pensare di conquistare anche l’elettorato delle periferie delle grandi città, e l’elettorato dei piccoli e medi centri.

Pensare, come fa una parte della Lega, che uscendo dal governo rinverdirà i propri fasti, mi sembra una pia illusione.

Perché Lega e Fratelli d’Italia perdono, non solo perché si sono presentati come una sorta di armata Brancaleone, senza una visione unitaria e con candidati che sono sembrati dei marziani, denotando così di essere privi di adeguate classi dirigenti locali, ma anche perché gli argomenti che hanno fin ora agitato sembra non interessino più ai cittadini.

La destra quindi in futuro o cambia spartito, o rischia di essere completamente fuorigioco alla prossima tornata elettorale nazionale.

Quindi non è vero che in questa elezioni vincono tutti, forse sarebbe più corretto dire, che perdono tutti.

Per approfondire ulteriormente questi argomenti, non vi resta che guardare la nostra prima visione assoluta di questa sera!

Appuntamento alle ore 20.00 sui nostri canali social! Non mancate!

Salvatore Bonura

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