SICILIA – La questione dei decreti ADI, per i quali siamo stati chiamati indirettamente in causa da alcune testate giornalistiche, richiede una nostra doverosa puntualizzazione.
A scanso di equivoci è bene intanto in via preliminare premettere che Confcooperative ha da sempre sostenuto l’esigenza di adottare il sistema dell’accreditamento. Riteniamo infatti che un buon sistema di accreditamento sia l’unica via percorribile per assicurare libertà di scelta agli assistiti e premiare, in logica di mercato, le imprese più capaci di attrarre gli utenti per la qualità del proprio servizio.
Ciò premesso la questione che abbiamo fortemente denunciato è stata legata unicamente al rischio di un restringimento eccessivo del numero di imprese sostanzialmente accreditabili. Questa condizione infatti non solo avrebbe comportato l’esclusione di una parte importante dell’imprenditoria locale nostra associata, ma avrebbe nei fatti vanificato la logica stessa dell’accreditamento. Un numero troppo basso di partecipanti nei fatti non consentirebbe quel meccanismo di concorrenza che deve stare alla base della qualità del servizio.
In questa nostra, solitaria, battaglia abbiamo trovato fin dall’inizio la disponibilità all’ascolto della VI Commissione all’Assemblea Regionale Siciliana, che, dopo averci convocati, ha sostenuto le nostre ragioni anche alla presenza del Governo.
Successivamente, prima dell’ultima riunione della Commissione, abbiamo incontrato l’Assessore Razza, il quale ci ha rassicurati sul fatto che la necessità di garantire la più ampia concorrenza era tra le sue priorità e nel merito tecnico ci ha anticipato che la risposta alle questioni da noi sollevate sarebbe arrivata attraverso alcuni chiarimenti sui decreti ed una circolare attuativa in corso di emanazione.
Essendo rimasti ovviamente soddisfatti della risposta, e non dubitando del fatto che l’Assessore intenda mantenere gli impegni assunti, abbiamo dato atto, tanto alla VI Commissione quanto all’Assessore, di avere compreso le nostre ragioni, dando così la possibilità all’imprenditoria locale, ovviamente quella dotata dei requisiti richiesti, di partecipare all’accreditamento per i servizi ADI.
Questa nostra posizione è stata manifestata in tutte le sedi e anche pubblicamente con comunicati stampa facilmente reperibili in rete.
Per il resto è chiaro che non entriamo nel merito delle dinamiche parlamentari e dei rapporti tra il Governo e l’Assemblea Regionale. Ne assumiamo posizioni politiche. Non possiamo essere noi di certo a stabilire se il parere era dovuto preliminarmente o meno.
Possiamo appunto solo ringraziare, a nome della cooperazione siciliana, sia la Commissione che il Governo che hanno avuto la sensibilità di ascoltare e condividere le ragioni che abbiamo proposto.
Gaetano Mancini – Presidente Confcooperative Sicilia
Adolfo Landi – Presidente Confcooperative Sanità Sicilia
Giusi Palermo – Presidente Confcooperative Federsolidarietà Sicilia