CATANIA – Credere in se, realizzare i propri sogni, accettare gli altri e chi è diverso da noi: senza preconcetti, senza stereotipi ma includendolo nella nostra vita perché solo così possiamo arricchirci. Come fa il meraviglioso mondo animale. E come dovrebbe fare l’uomo, che dal mondo animale ha tanto da imparare.
E, se per caso, ci si dimentica come fare arriva a supporto per i più piccoli – ma anche ai grandi non farebbe male – un libro illustrato che insegna ad accettare chi è diverso.
È “Una Cosa Possibile”, libro che nasce da un’idea di Andrea Alari di Surf for All e scritto da Davide Colla e illustrato da Marco Rizzi.
Davide Colla si occupa di educazione ambientale e consumo sostenibile, effettua laboratori e uscire didattiche con le scuole, mentre Andrea Alari, con il suo progetto Surf for All, promuove l’Adaptive Surf e l’Adaptive Skate in Italia, per offrire a tutti la possibilità di provare l’emozione di questo stile di vita, dove la diversità diventa un valore aggiunto.
E così un Fenicottero, una Talpa, un Loris e un Canguro, protagonisti di “Una Cosa Possibile”, insegneranno l’inclusione e scopriranno quanto sia bello cavalcare un’onda per sentirsi liberi, senza catene e uguale a chi li ha giudicati diversi solo per le loro disabilità.
Ma loro sono diversi da chi???
Per rispondere a questa domanda sabato pomeriggio alle 15 presso il lido “Le Capannine” di Catania si terrà un incontro con Davide Colla: durante la presentazione i bambini che parteciperanno svolgeranno anche delle attività proposte dall’autore.
A volere la presentazione del libro a Catania è stato lo studio Parentage che da anni porta avanti in tutto il territorio siciliano una serie di iniziative di inclusione: “questa estate abbiamo sperimentato le attività del surf grazie alla collaborazione della School Surf di Catania con la quale ci siamo ritrovati anche per questa iniziativa del libro, da anni coinvolgiamo i nostri ragazzi in laboratori esperenziali, in percorsi di integrazione. Questo libro può essere uno strumento in più per accrescere la consapevolezza che ognuno è diverso dagli altri, non solo in termini di disabilità ma nelle piccole e grandi cose e accettare chi è differente significa accettare le variegate sfaccettature del mondo e dei suoi abitanti. In fondo ‘il mondo è bello perché è vario’”, dicono le responsabili dello studio.