I "Compagni di Scena" di Roma inaugurano al Parco Trinità Manenti di Mascalucia la VI edizione del "Gran Premio Nazionale Teatro Amatoriale"

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CATANIA – Ad aprire le scene della kermesse “Gran Premio Nazionale del Teatro Amatoriale”, promossa dalla F.I.T.A, Federazione Italiana Teatro Amatori, presieduta da Carmelo Pace ed organizzata dal “Teatro Stabile Mascalucia Mario Re”, diretto da Rita Re, e dal Comitato Regionale Fita Sicilia l’associazione “Compagni di scena”  da Roma.

Una manifestazione evento, inserita nel cartellone del Catania SummerFest e patrocinata dalla Regione Siciliana, dal Comune di Catania, dalla città Metropolitana del Comune di Catania, dai Comuni di Nicolosi, Mascalucia e Gravina, che vedrà la prima delle dodici compagnie provenienti da tutta Italia esibirsi sabato 21 agosto, alle ore 21.00, al Parco Trinità Manenti di Mascalucia con lo spettacolo “Sette Minuti” di Stefano Massini.

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Un testo di teatro contemporaneo ispirato ad una storia vera avvenuta nel 2012 in Francia.

“La pièce composta da un cast tutto al femminile – spiega la regista Valentina Moscuzza, che con questo spettacolo ha vinto il Premio Mecenate, il Premio Colosseo e la partecipazione al “Premio Nazionale Teatrale Portici in Teatro 2021″ – affronta il tema dell’erosione dei diritti dei lavoratori, delle donne, del dramma attuale del precariato, della giustizia sociale, della lotta per un salario equo e di cosa siamo disposti a fare  o a rinunciare pur di lavorare”.

“Sette Minuti” porta in scena sette operaie di un’azienda tessile, ognuna con una personalità, un vissuto e necessità molto diverse tra loro, che si ritrovano sbalzate a prendere, in quanto rappresentanti del Consiglio di fabbrica,  una decisone di fronte alla quale le pongono i nuovi titolari dell’azienda: rinunciare a sette minuti della pausa per salvare il loro posto di lavoro e quello delle altre duecento operaie che rappresentano.

 

Decisione apparentemente discutibile, a fronte di un possibile licenziamento, ma piano piano, analizzando la situazione, le sette donne capiranno che quei sette minuti rappresentano un valore molto più importante, non solo nel loro piccolo, ma agli occhi del mondo.

 

“L’analisi, la discussione, alla quale il pubblico si trova ad assistere-continua la regista- diventa sempre più uno scontro agguerrito tra le motivazioni e le personalità così diverse delle sette donne che hanno, comunque, in comune, la necessità di lavorare”.

Un atto unico, coinvolgente, potente, dai ritmi serrati attraverso i quali si viene condotti per mano dall’ironia, dalla disperazione e dall’indecisione che lasciano il pubblico domandarsi: “Se io fossi in loro, cosa avrei fatto?”.

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