Una stagione unica, di indiscusso successo di pubblico e di critica, definita come la stagione più “cool” dell’Estate siciliana è quella che ha visto come protagonista il Coro Lirico Siciliano ente promotore del prestigioso Festival Lirico dei Teatri di Pietra.
Il 18 Agosto, alle 21, l’ente lirico porterà le eterne melodie dei compositori operistici presso un altro gioiello siciliano: il Teatro greco di Palazzolo Acreide.
Il Gran Gala Lirico, che riporta dopo anni di assenza il repertorio operistico nel borgo barocco siracusano, sarà una vera e propria “Maratona Lirica”, un omaggio in musica ai compositori che hanno sempre decantato l’amore e la bellezza.
Nell’incantevole scenario del Teatro greco di Palazzolo Acreide, definito dal grecista e letterato Ettore Romagnoli “il teatro del cielo” per il particolare effetto di sospensione che regala al visitatore e per la straordinaria vista sulla Valle dell’Anapo e all’orizzonte imponente sull’Etna, le voci del Coro Lirico Siciliano, accompagnate dal valido Ruben Micieli, faranno rivivere le passioni, le grandi emozioni, le suggestioni e i sentimenti delle più commoventi e struggenti pagine dei compositori italiani e non. (La serata prevederà anche un omaggio alla Canzone Italiana e proporrà anche alcune tra le più frizzanti pagine del repertorio operettistico)
Anche quest’anno, il Festival Lirico dei Teatri di Pietra, che prevede un enorme dispiegamento di oltre 200 tra artisti e maestranze, ha ottenuto i più prestigiosi patrocini, tra cui spiccano quello del Parlamento Europeo, del Presidente del Senato e del Presidente della Camera e ha ottenuto il prestigioso marchio Effe Label, che viene dato ai festival più prestigiosi d’Europa.
Il fil rouge su cui si fonda l’edizione 2021 è il tema dell’incontro, quel contatto che ci è stato negato a causa della pandemia, ma di cui tutti abbiamo bisogno.
E’ questa la mission della terza edizione del “Festival Lirico dei Teatri di Pietra”: trasmettere la bellezza dell’arte e della cultura per favorire la ricchezza dell’incontro e del confronto tra le persone e le proprie identità; un incontro fecondo e vitale tra antichità e contemporaneità, tra arte e individui, capace di rigenerare le comunità attraverso l’incanto dello spettacolo.
Ripartire, dunque, dal nostro passato, dall’arte, dalla cultura, dalla musica, per ritrovare quella “vicinanza” indispensabile per guardare, con fiducia, a un futuro che è prodigo di speranza e di bellezza.