Senz'acqua i paesi pedemontani di Catania. Denuncia di Federconsumatori di gravi disservizi di ACOSET

APERTURA-HASHTAG-SICILIA-NEWS-NOTIZIE-GIORNALE-ONLINE-OGGI-NOTIZIA-DEL-GIORNO-REDAZIONE-SETTORE-IDRICO-RIFORMA-DISTRIBUZIONE-DELL-ACQUA-FEMCA-CISL - SERVIZIO IDRICO INTEGRATO
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È “emergenza acqua” in numerosi Comuni del comprensorio dell’Etna-Sud, serviti da ACOSET, la società che gestisce il servizio idrico integrato per gli utenti della fascia pedemontana della provincia di Catania. La denuncia è della Federconsumatori provinciale di Catania.

“È un disservizio che si trascina da parecchie settimane – precisa Salvo Nicosia, presidente provinciale della Federconsumatori – con frequenti sospensioni dell’erogazione dell’acqua, sia di giorno che di notte, a causa di svariati problemi sia sulla rete di distribuzione sia nei pozzi di approvvigionamento”.

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E Nicosia aggiunge: “Quotidianamente, siamo sommersi da centinaia di segnalazioni degli utenti, che si ritrovano con i rubinetti di casa asciutti, peraltro in un periodo di elevate temperature, in cui la disponibilità dell’acqua è oltremodo essenziale. Un grave disservizio documentato anche sul sito web di ACOSET, dove l’azienda si esibisce in un lungo e pilatesco elenco giornaliero della sospensione dell’erogazione dell’acqua, anche per la mancanza di energia elettrica, scaricando, in questi casi, la responsabilità sulla società distributrice, ma tacendo sulla mancata realizzazione delle opere infrastrutturali che avrebbero potuto evitare il disservizio “.

“Ma è altrettanto sconcertante, dinanzi a questa situazione, aggiunge Nicosia, il silenzio degli amministratori dei Comuni interessati, e che, in definitiva, fanno parte degli organi di gestione di ACOSET”.

La Federconsumatori non esclude di assistere i cittadini nella richiesta di indennizzi e di risarcimenti danni, “fermo restando – precisa Salvo Nicosia – che per noi rimane prioritaria la soluzione dei problemi infrastrutturali che si trascinano da anni e che danneggiano la quotidianità dei 240mila cittadini che vivono nei Comuni pedemontani della parte a sud dell’Etna. Sembra giunto il momento che anche le forze politiche si sveglino, perché la situazione è diventata veramente intollerabile”.

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