Per fortuna avremo una ruota panoramica dalla quale ammirare le macerie nelle quali affonda la nostra città!
Potremo rimanercene seduti (come abbiamo quasi sempre fatto) a guardare alberi in fiamme, animali carbonizzati, persone sfollate, gente che ha perduto la propria abitazione, attività economiche (dovremmo preoccuparci soltanto di quelle sane) fortemente compromesse, centinaia di ettari di biodiversità andate in fumo.
Cos’altro deve succedere perché ci iniziamo a svegliare, ad indignare, ad alzare la voce, ad urlare “BASTA”?
Le tragedie sono spesso causate dall’incuria oltre che dal dolo. Non sappiamo se gli incendi di questi giorni siano stati accesi da piromani. Saranno le Autorità ad accertarlo. Quello che sappiamo, però, è che anni e anni di inadeguata prevenzione ed incuria hanno contribuito non poco alle conseguenze tragiche delle fiamme. Il nostro pensiero va quindi a chi governa, ad ogni livello, che spesso rimanda a domani ciò che andava fatto ieri. Pensiamo anche a quei cittadini che si disinteressano del tutto ai beni comuni, pre-occupati soltanto delle proprie faccende private, e che di fronte a disastri come quello che stiamo vivendo rimangono in silenzio.
Si parla adesso di centinaia di soccorritori che accorrono da tutta Italia, di droni per la videosorveglianza, di fasce tagliafuoco, di risorse idriche aggiuntive, di piani sicurezza, piani ristori, contributi straordinari, piani alloggio e sgravi fiscali, piani di emergenza con vie di fuga. A noi sembra che l’unica via di fuga dalla quale sono tentati sempre più numerosi concittadini sia quella dello Stretto di Messina o dell’Aeroporto, per andare via da una terra totalmente abbandonata a se stessa.
Ci stringiamo a tutti i cittadini onesti che hanno subito le conseguenze più gravi di questi incendi. E ci auguriamo che i grandi moti di indignazione che leggiamo in queste ore si trasformino in azioni concrete, affinché il futuro non sia più avvolto dai fumi della nostra indifferenza.
CittàInsieme