Gioia Lomasti racconta Renato Garbin, dallo sport all'arte grafica

- Pubblicità -

Renato Garbin, fotoreporter per passione, nasce a Bressanone Brixen, in provincia di Bolzano Bozen, sessantacinque anni fa. A quattordici anni la famiglia si trasferisce, per vari motivi, a Cassano Magnago, in provincia di Varese. Periodo difficile l’inserimento in un contesto locale molto differente da quello altoatesino, specialmente nella scuola, passando da un rigore quasi militaresco, ad una sorta di disordine generalizzato, tuttavia riesce a coltivare grandi amicizie, che continuano tutt’ora, proprio tra i meridionali, altamente discussi, a suo tempo, nel vissuto Altoatesino. Periodo, quindi, di revisione di vedute e una impostazione nuova, della propria vita, basandosi, come sfida, sulla Verità. Grande passione, di sempre, il Ciclismo. Inizia a fare gare, inserito nell’’ambiente da uno zio Giudice di Gara della Federazione Ciclistica Italiana, da esordiente e quindi da allievo.

Al momento di passare a Dilettante di Terza Categoria (gli odierni juniores n.d.r.), si vede costretto a rinunciare, per motivi famigliari, dato che occorreva aiutare la famiglia a sostenere il bilancio famigliare e necessitava uno stipendio in più. In verità il padre, carpentiere edile specializzato, era ben disposto a farlo studiare, ma in un settore non certo a lui congeniale, come geometra, mentre la scelta di Renato sarebbe stata più incline ad un Liceo Artistico, oppure un’Accademia delle Arti, dato che ancora in Alto Adige aveva, per puro caso, iniziato a fare da modello in uno studio artistico di Bressanone ed era stato ingolosito dai disegni ed opere varie dei vari allievi e gli era rimasta anche la passione per l’immagine, il disegno, anche con le normalissime penne biro… Niente da fare, su quella scelta il padre fu irremovibile e quindi, grazie alle varie conoscenze di famiglia, eccolo assunto come apprendista in una azienda che produceva accessori, guarda caso, per moto e biciclette.

- Pubblicità -

Quindi in questo caso, la passione per la bicicletta aveva creato la traccia per il suo percorso futuro. Dato che non ha potuto proseguire a correre nelle varie categorie superiori, perché queste richiedono sedute di allenamento molto più lunghe e impegnative, ecco il ripiego per le categorie amatoriali, che stavano prendendo piede all’epoca, con diversi atleti che avevano, per vari motivi, dovuto optare per questo “surrogato” di gare ciclistiche. Passano gli anni, si sposa una prima volta, ma per immaturità sua e della gentile consorte, oltre che per ingerenze di parenti vari, divorzia e trova un altro lavoro, che, gli consente di allenarsi un po’ e di frequentare sempre di più l’ambiente ciclistico.

Nel frattempo sviluppa anche la passione per la fotografia e per le riprese cinematografiche, con l’allora in voga Super Otto. Partecipa, quasi per gioco, oltre che per sfida con se stesso a vari concorsi fotografici, giusto per vedere “che cosa ne potesse saltare fuori”, ottenendo diversi piazzamenti e selezioni anche a livello nazionale, con esposizione ad alcune fiere della fotografia, a Milano, su centinaia di migliaia di candidati. Ancora non disponeva di una reflex, ma usava una compatta abbastanza evoluta, acquistata con i risparmi “della paghetta di famiglia”… Ed ancora il Ciclismo gli ha aperto, in seguito, un’altra porta, collaborando essenzialmente per puro hobby, con un fotografo professionista che seguiva le gare di ciclismo di ogni categoria, inclusi i professionisti, per realizzare foto reportages durante le gare e pure agli arrivi.

Dapprima come supporto, poi anche come inviato, da solo, sempre per foto destinate, tramite questo foto giornalista, ai quotidiani locali. Riesce così, grazie a questo suo amico fotografo, a procurarsi la prima reflex, una fotocamera assolutamente manuale, con la quale ha fatto scuola sul campo, seguendo i consigli del fotografo stesso e anche di altri suoi colleghi, ottenendo, come soddisfazione, diverse prime pagine dei giornali locali e quindi anche nazionali, dato che, successivamente il fotografo era riuscito ad ottenere il tesserino di Foto Giornalista professionista, nell’albo dei Giornalisti.

Seguirono anni di servizi, anche in solitaria, con una certa responsabilità, alle gare professionistiche e non solo, più prestigiose del Nord Italia. Nel frattempo anche la dotazione di fotocamere si era evoluta, con l’acquisto di reflex elettroniche, ovviamente tutte di seconda mano, revisionate, dato che gli sarebbe stato impossibile acquistarne di nuove, visto che non faceva questo per lucro, per mestierante, ma per pura soddisfazione personale, anche perché gli consentiva l’accesso, accreditato, ad aree che al pubblico non era consentito accedere, potendo così meglio cogliere attimi importanti.

Ma il disegno, un po’ messo da parte, rimase sempre la sua passione. Deluso dall’esito, però, di alcuni concorsi, per opere che non hanno ricevuto il consenso che era nelle proprie aspettative, ha ripiegato esclusivamente sulla fotografia e non solo per il Ciclismo. Infatti ecco la scoperta dello scattare foto ai concerti musicali, che richiede un’impostazione fotografica completamente differente, rispetto a quella diurna delle gare ciclistiche, per luci soffuse, faretti colorati, effetti vari. Mostra ad alcuni artisti le sue foto durante i loro concerti e già subito vengono inaspettatamente apprezzate… Grazie ad un’altra occupazione lavorativa, conosce casualmente il Cantautore Simone T.

L’empatia è immediata e l’amicizia anche, così lo segue assiduamente in alcune serate, che allora erano le tipiche da emergente, matrimoni, feste locali, concertini di piazza e altre occasioni. Grazie ad un fortuito incontro con il manager di Vasco Rossi, eccolo calcare il palco di Sanremo e via via, nei suoi tours in giro per l’Alta Italia, cercando di combinare sempre il proprio lavoro effettivo, con le trasferte nelle città del Nord, da Est a Ovest, fino al Centro Italia… Copertine di disco, locandine e foto ufficiali sul sito, sono le soddisfazioni che si è potuto levare… Ad un certo punto, questo Artista cambia completamente assetto di produzione immagine e Renato si stacca, piano piano da lui. Comincia a frequentare un organizzatore di eventi musicali, per cui crea riprese “souvenir” dei vari eventi organizzati e poi, si sa com’è… da cosa nasce sempre cosa e gli orizzonti si sono allargati sempre di più.

Fotografia e video… All’inizio è avvenuto che, scoprendo un’applicazione del proprio computer, uno dei primi dell’epoca, che produceva slideshows, si riuscivano a realizzare pure alcuni video corredati di commento musicale, eccetera. A disposizione aveva una telecamera super VHS, che un suo amico gli aveva regalato, per accompagnarlo nei suoi servizi a matrimoni e a gare di Mountain Bike. Questo videomaker disponeva di uno dei primi dispositivi per riversare in digitale i filmati analogici e quindi qualcuno è stato possibile editarlo con questi programmi ancora in evoluzione, apprendendo così i primi rudimenti di questa divertente, ma complessa attività.

Esperienza, anche questa, utilissima per iniziare anche a girare video, in proprio, per fatti propri, indipendente, in seguito, con una video camera compatta… Per puro caso, sempre tutto per puro caso, conosce anche un Artista Contemporaneo, che lo ingaggia per foto e video servizi alle mostre a cui partecipa, conoscendo, di conseguenza nomi di spicco, dell’ambiente dell’Arte Contemporanea, realizzando, per divertimento anche animazioni usando le foto che aveva scattato alle varie opere, esposte sia al Mi-Art di Milano, sia in altre occasioni, personali o collettive, anzi operando proprio in modo da poterle realizzare…

E così avviene pure l’apprendimento con alcuni altri video editor di diverso tipo, per il montaggio di filmati, sempre più complessi ed evoluti, con cui si diverte molto più spesso, attualmente, per realizzare editing per diverse situazioni, come piccole tv, siti web, privati, eccetera, imparando, via via a “pasticciare”, come auto ironizza lui, con grafiche, effetti e video dicendo. Ora, in pensione, risiede in Sicilia, a Milo, a poca distanza da dove abitava il molto rimpianto Maestro Franco Battiato e, ancora prima, Lucio Dalla e dedica diverso tempo a queste attività che trova molto ricreative, per mantenere la mente sveglia e coltivare sempre, tramite l’immagine fotografica o in movimento, la sua passione per l’Arte, in tutte le sue forme, con priorità per la Musica e la Figurativa.

Ha un proprio canale YouTube, con il proprio nome, dove si possono trovare diversi video e pure delle “interviste alla buona”, dato che non è un giornalista, si può permettere di adottare una impostazione non formale, con diversi artisti, realizzati collaborando con diverse realtà web e pure con televisioni locali, tra cui, una siciliana. Attualmente collabora assiduamente con un magazine e relativo sito, così come una TV inglese, gestita da uno chef italiano. Trovandosi in un posto magnifico, alle pendici dell’Etna, si è pure scoperto appassionato di arte… giardiniera, che usa a mo’ di “fil rouge”, tra un editing video, un rendering video e l’altro, per sé soltanto. Il periodo pandemico non è certo trascorso, fino ad ora, all’insegna della noia, questo è poco, ma sicuro…

- Pubblicità -