SICILIA – Lo ufficializza attraverso un comunicato stampa ma anche attraverso tanti post su FB: la Regione ha bisogno di lei. E dunque, nel vorticoso mare in tempesta sul volto del nuovo possibile presidente della Regione Siciliana, spunta il nome di Silvana Grasso.
In una nota stampa diffusa si legge la vita e la carriera della Grasso, intellettuale e scrittrice finissima, studiata in tutto il Mondo, che acquistò un immenso credito umano e “politico” quando, da assessore tecnico ai Beni Culturali del Comune di Catania (agosto 2007-febbraio 2008) fece una coraggiosa crociata di legalità a salvaguardia di Castello Ursino, dei beni di immenso valore, reperti archeologici e quadri, eredità dei catanesi che dalla custodia avevano preso il “volo” per altre destinazioni.
Sempre nella nota stampa soffusa, si legge che da tre anni la Grasso sa di poter contare su un sostegno politico di grande spessore e prestigio, che a giorni ufficializzerà la sua candidatura per un’era nuova alla Regione, in cui la parola sia un diritto e non un’eversione, in cui il silenzio sia un “reato”.
L’avere in autonomia partecipato sui social la candidatura, non autocandidatura, è stato anche un segnale della sua indipendenza assoluta in ogni circostanza, anche rispetto al suo grande affidabile autorevole partner politico.
Una idea che forse stuzzica la gente.
Si legge nella nota stampa che la Grasso è il mosaico di Donna che a gran voce l’Isola oggi richiede per sé e a cui il popolo siciliano, di ogni condizione sociale culturale e umana, non intende rinunciare. L’arrivo su messenger di una richiesta di candidatura, scritta in siciliano da una donna di Librino, dalla vita non facile, le ha fatto dire #saddafa (si deve fare ndr).