Intervista al cantautore Alessandro Spina a cura di Gioia Lomasti

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Da oggi inizia un nuovo appuntamento dedicato al mondo dell’arte, della musica e del cinema, grazie alla nostra nuova collaboratrice Gioia Lomasti. Una serie di appuntamenti che permettono di ascoltare voci, personaggi e talenti nuovi.

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Proveniente da Siracusa, Alessandro Spina esprime il suo messaggio in musica componendo basi strumentali e brani di reportage in maniera sarcastica e ironica. Il suo esordio inizia nel 2008 con la vittoria a Talent1 con il brano Sogni d’Oro, il cui videoclip fu il più votato via web aggiudicandosi il live sugli schermi di Italia1. Nel 2011 indossa per la prima volta la coppola partecipando al Talent Show “Italia’s Got Talent” che andò in onda su Canale5 diventando nel 2013 uno dei beniamini del programma Mai Dire Provini realizzato dalla Gialappa’s Band. E’ vincitore di 4 premi letterari nazionali come autore di testi per canzoni e poesie. Nel 2017 partecipa al programma TV “Quelle Brave Ragazze”, spin-off di Uno Mattina Estate come saltatore di corda bendato mentre cantava “Nel Blu dipinto di Blu” di Domenico Modugno, mentre nel Novembre 2017 partecipa a Tu Si Que Vales in qualità di Rocky Siciliano mentre salta la corda bendato mentre canta Non mollare mai di Gigi D’Alessio. Nel 2017 con il brano l’Antiplagio Dance classificandosi come primo tra gli italiani della Euro Indie Music Chart tra l’Ottobre 2016 e Luglio 2017 si aggiudica la possibilità di esibirsi al MEI (Meeting delle Etichette Indipendenti) di Faenza (RA). Nel Dicembre 2020 esce il brano Viva Lo Smart Working sotto l’etichetta Kutmusic.

Invece nel 2016 tra le esperienze cinematografiche è attore comprimario nel film “Un santo senza parole” del registra siciliano Tony Gangitano.

Carissimo Alessandro ti ringrazio per questo contributo, di solito la domanda che viene posta a chi fa canzoni e la frase “Che tipo di musica fai?” A queste persone cosa rispondi?

Si ha l’abitudine di accostarci a qualcuno, quando ognuno di noi deve diventare più unico che raro per riuscire a rimanere un giorno nella memoria collettiva. A loro rispondo che sono la mia musica e i miei brani che parlano per me e in base a quello possono farsi un’idea.

Qual’è l’elemento che può distinguerti e perché dovrebbero ascoltare la tua musica?

In fondo siamo un pò tutti contaminati inconsapevolmente da ciò che ascoltiamo, anche se in apparenza non gli diamo così tanta importanza. L’album “La voce del Padrone” di Franco Battiato era di mio gradimento, ma non ero un suo primo estimatore, anche se alcuni mi accostano proprio a lui. Per questo parlo di contaminazione inconsapevole. Riesco ad affrontare certe tematiche che in tanti non hanno mai trattato con una musica che in tanti reputano “streusa/strana”.

Che tipo di musica prediligi per realizzare i tuoi brani?

Dipende dalle tematiche che vado a trattare. A volte preferisco ritmi incalzanti della musica dance che si addicono tanto al mio modo di intendere il ritmo. Però adoro ascoltare arie classiche come La Finta Semplice di Mozart o Il Barbiere di Siviglia di Rossini e mi sto cimentando in una nuova avventura che speriamo un giorno possa dare i suoi frutti. Se sono risultato imprevedibile saltando la corda bendato mentre cantavo non è detto che un giorno non mi presenti in una veste del tutto inedita. Con costanza e pazienza sarà il tempo a dirlo.

Come hai vissuto questo periodo pandemico che stiamo vivendo?

Sono cosciente del fatto che stiamo vivendo un periodo davvero assurdo, ricordando che è morta tanta gente con attività che non ripartono per niente, ma questo non vuol dire che non ci sia un’altra faccia della medaglia. Per tanti lavoratori fuori sede da anni è stato lo Smart Working che ha permesso un risparmio di stress e di carburante non indifferente. Per questo nasce la canzone Viva Lo Smart Working (Edizioni Kutmusic).

Ma il lavorare da casa non limita ancora di più la socializzazione in un periodo dove il contatto con gli altri è diventata un’impresa dell’altro mondo?

Da una parte si, ma quando affronti una certa vita da nomade da circa 20 anni non vedi l’ora di lavorare da casa, dove ti basta alzarti dal letto e sederti sulla sedia senza dover affrontare rischi, stress e costi per lo spostamento e avendo delle performance lavorative anche superiori, vista la tranquillità dell’ambiente casalingo.

Le performance risultano migliori anche per quanto riguarda l’ispirazione artistica?

Paradossalmente si. Sto scrivendo e componendo brani davvero dalle tematiche assurde con approcci sarcastici e leggeri che presto non vedo l’ora di farvi ascoltare e che possano arrivare dritte al cuore, anche se a volte possono arrivare dritte al fianco, perché SPINA a chi nel cuore a chi nel fianco.

LINK DEL BRANO

Gioia Lomasti

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