Priolo (Sr), 20 mag- Da Siracusa, cuore industriale della Sicilia, può venire un segnale forte di rilancio del lavoro e dei diritti sul lavoro, a partire da quelli alla salute e alla sicurezza.
Il primo passo è stato la firma nei giorni scorsi del protocollo sull’area di crisi complessa, adesso si vada subito all’accordo di programma quadro per mettere insieme progetti e finanziamenti e a un’intesa sulla legalità, che comprenda le regole sulla sicurezza, anche negli appalti”.
Lo ha detto il segretario generale della Cgil Sicilia, Alfio Mannino, intervenendo a Priolo a una delle tre manifestazioni organizzate dai sindacati confederali per dire basta alle morti sul lavoro.
Pesante, con 185 vittime, il tributo di sangue pagato nei primi mesi del 2021 nonostante la diminuzione delle ore lavorate, in un mondo del lavoro che ha visto crescere in epoca di pandemia la precarietà e l’inosservanza delle regole “soprattutto in una regione come la Sicilia – ha rilevato Mannino- in cui le attività di ispezione sono di fatto venute meno”.
“Un abbassamento dei livelli di guardia in tema di sicurezza- ha aggiunto il segretario della Cgil Sicilia- è un pericoloso passo indietro. Salute e sicurezza devono diventare centrali, soprattutto in questa fase difficile, in tutte le attività e anche in appalti e subappalti, perché
i diritti, la qualità e la dignità del lavoro delle persone non sono tema negoziabili e quindi i costi che ne derivano non sono comprimibili, né possono essere soggetti a ribassi d’asta”.