Censis Confcooperative “Recovery, Italia ultima chiamata”, da investimenti effetto leva per 666 miliardi
«Occorre un via libera veloce ai cantieri. Tra DEF e Recovery abbiamo l’irripetibile opportunità di attivare, grazie agli investimenti, un effetto leva da 666 miliardi, creare 4,2 milioni di nuovi posti di lavoro e mettere il turbo alla nostra economia e recuperare delle posizioni di svantaggio». Lo dice Maurizio Gardini, presidente di Confcooperative commentando il focus Censis Confcooperative “Recovery, Italia ultima chiamata” e aggiunge «Prima vacciniamo, prima ripartiamo. Non c’è sviluppo del paese senza ripartenza».
Il focus fotografa il ritardo infrastrutturale del Paese, ma opportunità che ha di accorciare le distanze. L’Italia è il 9° paese al mondo per export con 476 miliardi di euro, ma occupa solo il 21° posto per efficienza delle infrastrutture nella speciale classifica della Banca mondiale. Il ritardo infrastrutturale fa perdere almeno 60 miliardi di export l’anno. Digitale e green possono spingere il PIL del Sud fino all’11,6% e contribuire a rilanciare il paese. Altra strada in salita è la sfida dell’innovazione. Le imprese sono chiamate a fare innovazione senza laureati.
Ecco l’altro ritardo “infrastrutturale”, dobbiamo recuperare 14% rispetto alla media UE. In particolare spicca che Fatto 100 il numero delle imprese innovative con almeno 10 addetti 38 di queste non sono dotate di personale laureato. E il quadro peggiora se pensiamo che fatto 100 il totale delle imprese con almeno 10 addetti, 82 di queste hanno un livello di digitalizzazione basso.