La Cna ha partecipato a una riunione convocata dall’assessorato allo Sviluppo economico del Comune di Ragusa, per affrontare la tematica dei dehors, gli spazi esterni che le attività produttive possono utilizzare per aumentare l’area di commercializzazione dei propri prodotti all’esterno su suolo pubblico. L’Amministrazione, infatti, sta per varare un nuovo regolamento.
“Abbiamo preso parte – sottolineano Antonella Caldarera, responsabile organizzativa Cna comunale di Ragusa, e Alessandro Dimartino, responsabile territoriale Cna Turismo e commercio – alla presentazione della bozza rispetto alla quale abbiamo presentato le nostre osservazioni. Preliminarmente, però, abbiamo voluto sottolineare favorevolmente come finalmente si cominci a parlare delle attività artigianali come di attività che possano godere dei dehors. Cogliamo con favore questa opportunità anche perché la produzione enogastronomica locale e tradizionale delle attività artigianali rappresenta un valore aggiunto all’offerta ristorativa attualmente in essere”.
Una delle osservazioni ha a che vedere con quanto previsto dall’Amministrazione, e cioè che la gestione dei dehors aperti possa avvenire senza alcuna delimitazione. “Su questo punto – aggiungono Caldarera e Dimartino – riteniamo che, per questioni di carattere igienico-sanitario, sarebbe più opportuno concedere alle imprese la possibilità di installare nell’area destinata alla somministrazione barriere divisorie per separare gli avventori seduti al tavolo dal flusso di transito dei pedoni che attraversano le vie in cui insistono i dehors. Si ritiene, inoltre, che per quanto riguarda i dehors stagionali, sia utile valutare la possibilità di concedere alle imprese l’utilizzo degli stessi come avvenuto fino ad oggi. L’altra questione che abbiamo posto ha a che vedere con la revisione dei complementi d’arredo prevista dall’“Allegato 1”.
Abbiamo fatto notare, infatti, come in un periodo di grave crisi come quello attuale sia opportuno riuscire ad ottimizzare le spese già sostenute, permettendo agli esercenti di utilizzare anche gli arredi acquistati in precedenza in sintonia con quanto dettato a suo tempo dagli enti competenti. Auspichiamo, pertanto, che l’Amministrazione comunale accolga favorevolmente le nostre osservazioni e possa fare chiarezza sulle questioni poste”.