L’ultimo caso alla Regione Sicilia ha mandato in tilt un sistema che era sistematicamente proficuo sul piano organizzativo, certamente non nel sistema falso di nascondere ciò che non si doveva.
Da qui, il Presidente Musumeci unico timoniere alla causa sanità cerca di riprendere ciò che di buono si sosteneva ma la macchina organizzativa deve riveder i piani per un corretto uso, andando avanti nelle vaccinazioni e nel sistema logistico o meno. Preoccupano i conteggi dei dati, rivisti nella giornata di ieri , evidenziando 1282 i nuovi positivi nell’Isola, di cui 511 accertati nell’area metropolitana di Palermo (1203 casi in 3 giorni).
Dati allarmanti , visto a quelli abituati (sbagliati) e su base settimanale, evidenziando che nella provincia di Palermo, l’incidenza è di 214 casi ogni 100mila abitanti, molto a rischio e, a un passo dalla zona rossa che scatta automaticamente con 250 casi ogni 100mila abitanti. Non a caso ieri il sindaco Leoluca Orlando ha definito il quadro generale “estremamente preoccupante”.
Rimangono ancora attive le problematiche sulle Madonie, con i comuni di Caltavuturo, San Mauro Castelverde che hanno diminuito cifre e numeri ma allerta ancora alta e prevedibile. Casi minori nei comuni di Castellana Sicula (14 positivi) e Polizzi Generosa(12 positivi)
Ma ad allarmare è tutta l’Isola, che nelle ultime 24 ore ha registrato un incremento del 53% di contagi rispetto al bollettino del 31 marzo, con il tasso di positività che è passato dal 9 al 12,4%.