CATANIA – Strategie a lungo termine per riaperture certe e garantite, anche in vista della stagione estiva, una legge ad hoc per tutti i lavoratori della cultura e dello spettacolo, pianificazione e certezza sui ristori anche per le piccole realtà, fondo cultura aggiuntivo per le città capoluogo. Sono alcune delle richieste che l’assessore agli eventi culturali del Comune di Catania, Barbara Mirabella, e i colleghi assessori delle più importanti città italiane hanno formulato durante l’audizione in commissione Cultura del Senato presieduta da Riccardo Nencini.
Nel corso dell’incontro l’assessore Mirabella, collegata in videoconferenza, ha presentato le specifiche istanze del territorio metropolitano di Catania, unendo con forza la voce del capoluogo etneo a quella di Bari, Bologna, Cagliari, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Roma, Torino, Venezia, Trieste.
“Catania, storicamente tra le realtà più attive sul fronte teatro, cultura, cinema e spettacolo – ha detto Mirabella – ha fortemente sofferto le chiusure e l’inevitabile crollo del turismo proprio in un periodo in cui si stava registrando una considerevole crescita. Ho rappresentato a Roma le proposte, le esigenze condivise, i bisogni concreti degli operatori catanesi, che ringrazio di cuore per il fattivo e proficuo contributo che auspico possa continuare nell’ambito del tavolo che intendo riprogrammare a stretto giro”.
“Ho voluto sottolineare ai parlamentari del Senato e in particolar modo al presidente Nencini – ha continuato Mirabella – l’antieconomicità delle aperture con le stringenti condizioni e i nuovi paletti, l’inaccettabilità di capienze al 25% e limiti di 200 persone stabilito tout court, la necessità di indicazioni esatte su aperture e programmazioni estive che già registrano un pericoloso ritardo, l’esigenza di ristori immediati a sostegno della disoccupazione continuativa, anche delle piccole realtà”.
Tra le proposte avanzate da Catania rientrano anche la riduzione dell’Iva su servizi per lo spettacolo, fiscalizzazione settore privato, proroga e revisione dei criteri del fondo unico per lo spettacolo, redistribuzione risorse attraverso i territori, sostegno alla filiera delle reti di servizi turistici per la cultura, premialità per strutture che ingaggino almeno il 90 % di artisti del territorio, valorizzazione e supporto alla formazione culturale come parte del ciclo lavorativo, sgravio su costi di voli e trasferimenti artisti, sostegno finanziario preventivo per tamponi e sanificazioni.
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