02.03.2021 – il Presidente di Confartigianato Marco Granelli fa il punto sugli effetti della crisi per l’artigianato e le piccole imprese. Le rilevazioni dell’Ufficio studi confederale mostrano che quest’anno una impresa artigiana su tre avrà gravi difficoltà nel proseguire l’attività e che tra il dicembre 2020 e febbraio 2021 il 15% delle micro e piccole imprese si attende un calo del fatturato superiore al 50% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Numeri preoccupanti ma il Presidente Granelli fa rilevare che “gli artigiani stanno anche dando prova di una grande resilienza e attendono l’avvio della campagna di vaccinazione su larga scala che normalizzerà il ciclo economico. Nell’artigianato le capacità, le abilità dei collaboratori sono fondamentali”.
“Abbiamo una bassissima propensione a licenziare e chiediamo più ammortizzatori sociali e di investire su politiche attive del lavoro e la formazione dei giovani, ampliando le tutele a loro favore per garantire le particolari specificità, aggiunge Granelli, che al Governo chiede l’estensione degli ammortizzatori sociali “alle imprese non industriali fino a cinque dipendenti proprio per mantenere le peculiarità del settore”.
Per quanto riguarda le prospettive, ovvero il ritorno ai livelli pre crisi dei fatturati, secondo Granelli servirà almeno un anno dall’uscita dell’emergenza sanitaria con una ripresa in crescendo nella seconda parte dell’anno.
Il Presidente di Confartigianato conta sul traino della transizione green legata agli incentivi per la ristrutturazione degli immobili che avrà un effetto volano per gli altri comparti e sulla transizione digitale che dovrà contaminare sempre più le piccole imprese.