CATANIA – Sono in corso di svolgimento i traslochi negli appartamenti assegnati nella torre di viale Moncada 3, a Librino, dei 96 nuclei familiari aventi diritto. Sono state superate le residue criticità e disfunzioni seguite alla stipula dei contratti per la consegna delle chiavi delle singole abitazioni e con le utenze condominiali attive.
Ogni famiglia, in queste ore, sta trovando la propria sistemazione negli alloggi di 2 – 3 e 4 vani del grande palazzo che dopo quasi quarant’anni dalla sua parziale realizzazione è stato finalmente completato e adibito a civile abitazione per famiglie bisognose.
“Nella riunione dello scorso 23 dicembre -ha detto il sindaco Salvo Pogliese- alla presenza di una rappresentanza degli assegnatari e del Sunia ci eravamo ripromessi che le procedure di consegna degli appartamenti avvenissero nell’arco di una settimana, tra l’undici e il sedici gennaio, come in effetti è accaduto, nella massima sicurezza e tutela degli immobili e degli inquilini. Non sono mancate disfunzioni certamente evitabili, anche se per la verità durate appena qualche ora perché subito rimediate. Ma è fuor di dubbio che si sia trattato di una complessa operazione di notevole impegno che ha riguardato compiti assegnati non solo al Comune ma anche ad altri Enti. Trovo doveroso tuttavia ringraziare le forze dell’ordine della questura, la prefettura, i vigili urbani e ogni componente che ha contribuito a questo risultato dallo straordinario valore anche simbolico per Catania. Gli sguardi fiduciosi e felici di quei bambini che con le loro famiglie hanno avuto consegnate le chiavi di una casa tutta nuova, rimarranno a lungo impresse nel mio cuore di uomo e di sindaco. E questa gioia ripaga tutti del grande impegno profuso per consegnare questi appartamenti nella massima sicurezza e funzionalmente confortevoli come si deve in una città civile. E’ chiaro che l’emergenza abitativa a Catania non finisce qui. Siamo già al lavoro, infatti per trovare altre soluzioni impiegando risorse comunitarie allo scopo di creare nuovi alloggi di edilizia economica e popolare. A cominciare dall’utilizzo del ribasso d’asta di 4,4 milioni di euro scaturiti dall’assegnazione dell’appalto del completamento del grande immobile di Librino fino a ieri chiamato <<palazzo di cemento>>, dagli anni ‘80 del secolo scorso simbolo del degrado e dell’illegalità a Catania”.