Zona Arancione in Sicilia: tra le opinioni della politica e quelle dei cittadini

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Ormai lo sappiamo, la Sicilia da oggi è Zona Arancione, in alcuni comuni (Messina, Ramacca e Castel di Iudica) addirittura zona rossa.

Su questa vicenda non possono mancare le diverse e sfaccettate opinioni del mondo politico, e in queste ultime ore si stanno susseguendo diverse dichiarazioni.

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A scatenare la riflessione si è aggiunto anche un recente sondaggio di Demopolis, che certificherebbe l’apprezzamento da parte del 70%dei Siciliani di queste nuove misure.

Partiamo da questo spunto, e dal commento che il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci fà di questo sondaggio:

“Accolgo con soddisfazione l’esito del sondaggio di Demopolis che conferma come la stragrande maggioranza dei siciliani sia favorevole alle misure restrittive che abbiamo dovuto adottare nelle ultime ore. Un terzo dei siciliani, addirittura, vorrebbe misure più stringenti”.

“Certo, se non ci fosse stata durante le festività la indisciplina di una ristretta minoranza, che impone a tutti gli altri enormi costi sociali ed economici, non avremmo avuto necessità di chiedere a Roma di diventare zona arancione”.

“Auspico che i prefetti ed i sindaci diano disposizioni più rigorose alle Forze dell’ordine ed alla polizia municipale affinché la vigilanza, soprattutto nei luoghi della movida, sia diffusa e più efficace”.

“Al tempo stesso, vorrei assicurare i nostri operatori economici di avere già inoltrato al presidente Conte una lettera, firmata assieme ai colleghi delle altre quattro Regioni arancione, per chiedere che il Governo ci fornisca doverose e puntuali rassicurazioni circa un’immediata messa in campo di ristori e della loro quantificazione, come previsto per le zone rosse, onde evitare ulteriori penalizzazioni alle categorie operanti nelle attività produttive, commerciali, ricettive, turistiche, gastronomiche, sportive e ricreative, affinché venga scongiurato il rischio, assai concreto, che interi comparti vengano definitivamente cancellati dalla geografia delle nostre Regioni”.

Però dobbiamo riportare anche le considerazioni politiche di altre realtà della giunta Musumeci, come quelle di Marianna Caronia, deputata regionale e consigliera comunale di Palermo:

“Con i Pronto soccorso della città ormai al collasso (al Cervello sovraffollamento al 250% e a Villa Sofia 170%), con i contagi fuori controllo dentro e fuori il sistema sanitario, non dichiarare Palermo, se non tutta la Sicilia Zona Rossa è un atto criminale che rischia di provocare una catastrofe con centinaia di morti”.
“Comprendo perfettamente chi teme un nuovo lockdown e il blocco dell’economia, ma la responsabilità della politica è quella di assumere decisioni, anche difficili.
In questo momento la priorità non può che essere quella di salvare vite umane, trovando ovunque le risorse necessarie a garantire a tutti un sostentamento che permetta di interrompere ogni attività non indispensabile”.

A fare eco a queste parole anche le dichiarazioni di Leoluca Orlando, sindaco di Palermo:

“Siamo di fronte al dilagare dell’epidemia, spinto anche da comportamenti irresponsabili di tanti. Ieri si è registrato un ulteriore aumento dei contagi e, fatto ancor più preoccupante, un indice di positività che sfiora il 20%, con gli ospedali e i Pronto soccorso prossimi alla saturazione”.

“Prima che sia troppo tardi, prima che si contino in Sicilia migliaia di morti, torno a chiedere al Governo nazionale di dichiarare la nostra regione Zona Rossa, individuando le necessarie misure per sostenere economicamente chi sarà inevitabilmente danneggiato. In attesa che questo avvenga, chiedo al Presidente Musumeci di provvedere a dichiarare Zone Rosse tutti i capoluoghi, che sono quelli più esposti, come dimostrano i dati di Catania, Messina, Palermo e Siracusa.”
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