Già nella giornata di ieri vi avevamo riportato le parole della segretaria della Cgil Sicilia Mimma Argurio in riferimento alla notizia di un rimpasto del governo Musumeci che escluderebbe dalla Giunta siciliana le donne. In merito a questa notizia in queste ultime ore si sono susseguite tutta una serie di altre dichiarazioni politiche, più o meno in contrasto tra loro. In questo articolo le abbiamo “raccolte” esattamente nell’ordine nel quale ci sono state inviate.
Il Presidente della Commissione regionale antimafia Claudio Fava:
La deputata regionale del Movimento Cinque Stelle Jose Marano:
“L’esclusione dalla giunta regionale siciliana dell’unica donna finora presente è un fatto grave e conferma una tendenza pericolosa della politica siciliana a cui tutte le donne, specie quelle impegnate nelle istituzioni devono opporsi. “Se, come sembra ormai certo, i cambi della giunta regionale siciliana sono quelli annunciati, a farne le spese è ancora una volta la figura della donna, già largamente umiliata e sotto – rappresentata nella precedente compagine di governo guidata da Nello Musumeci. Qui non si tratta di quote rosa ma di dignità e ognuno di noi oggi deve decidere se essere donna o cortigiana e comunque vada – qualunque decisione abbiano preso o penderanno – la storia contemporanea li ha già condannati, maggioranza ed opposizione. Spero di non essere ancora una volta sola in questa battaglia ma anche se lo fosse io non indietreggio ed un passo alla volta raggiungerò l’obiettivo. Questo governo regionale, non più tardi di sei mesi fa, ha approvato una legge per far sì che almeno terzo della giunta di governo debba essere obbligatoriamente formato da donne. Questo accadrà dalla prossima legislatura ma intanto cominciare dal rispetto elementare delle donne e delle loro competenze sarebbe oltremodo opportuno”, conclude Marano.
Il deputato regionale della Lega Vincenzo Figuccia:
“Assistiamo in queste ore ad una polemica del tutto sterile e pretestuosa sulla composizione del governo regionale e sulla presenza di donne nel Governo. Ciò che conta non è ciò che gli assessori hanno in mezzo alle gambe ma ciò che hanno in mezzo alle orecchie. E soprattutto come lo usano per il bene dei siciliani”.
Replica da parte della Rete dei Cento Passi: