Un finanziamento di 110mila euro per sviluppare un nuovo dispositivo per la rilevazione di nuovi biomarcatori tumorali circolanti nel sangue. Lo realizzeranno i ricercatori Cinzia Di Pietro e Marco Ragusa del Dipartimento di Scienze Biomediche e Biotecnologiche (Biometec) dell’Università di Catania nell’ambito delle attività del consorzio europeo diaRNAgnosis grazie al finanziamento dell’Unione Europea tramite il programma Marie Skłodowska-Curie actions.
Proprio nei giorni scorsi il programma europeo ha pubblicato la lista dei progetti vincitori del Research and Innovation Staff Exchange Grants e tra questi le attività del consorzio diaRNAgnosis che sarà coordinato dal dott. Salvatore Pernagallo, direttore delle Operazioni dell’azienda anglo-spagnola “Destina”, e che vede la partecipazione oltre che dell’Università di Catania anche del Centre for integrative biology – Cibio (Italia), dell’Università di Granada, del Centro di oncologia pediatrica Princess Máxima (Olanda), delle aziende Nanogetic (Spagna) e Optoi (Italia).
Le attività di ricerca del consorzio saranno avviate il prossimo 1° gennaio (per una durata di 48 mesi) grazie ad un finanziamento complessivo pari a 760 mila euro.
Il programma Research and Innovation Staff Exchange promuove la collaborazione internazionale e intersettoriale attraverso la mobilità dei ricercatori per condividere scambi di conoscenze tra il mondo accademico e quello industriale in Europa.
All’interno del progetto, i gruppi di ricerca dell’ateneo catanese si occuperanno della identificazione di RNA biomarcatori circolanti per la prevenzione, la diagnosi, il trattamento ed il follow-up dei tumori al testicolo e alla prostata. Il lavoro dei due ricercatori si concentrerà sull’identificazione di “firme molecolari” di RNA tumorale circolante (ctRNA) da caratterizzare mediante un nuovo dispositivo PCR-free che i partners del consorzio metteranno a punto durante lo stesso periodo.
Proprio i docenti del Biometec da anni si occupano di comprendere il ruolo biologico e patologico degli RNA non codificanti cellulari ed extracellulari al fine di identificare i meccanismi di azione ed un loro potenziale utilizzo diagnostico.
«Questa è un’enorme opportunità per i nostri gruppi di portare avanti progetti di ricerca di valenza internazionale oltre ad essere un’importante occasione per dare visibilità a tuto l’Ateneo – spiegano i docenti Cinzia Di Pietro e Marco Ragusa –. Durante i 48 mesi di progetto i nostri gruppi ospiteranno ricercatori provenienti dalla Spagna e dall’Olanda. Allo stesso tempo i nostri ricercatori avranno modo di trascorrere periodi di ricerca nelle sedi straniere consorziate. Siamo oltremodo felici che il progetto sia coordinato da un ex studente del nostro Ateneo come il dott. Salvatore Pernagallo che ha conseguito la laurea in Scienze Biologiche nel nostro Ateneo e la specializzazione in Genetica medica nella Scuola “Facoltà di Medicina” dell’Università di Catania prima di proseguire la sua carriera nel Regno Unito».