Rientro a scuola il 7 gennaio e misure di prevenzione. La senatrice Tiziana Drago, di Popolo Protagonista, ha chiesto al governo maggiori delucidazioni sulle modalità di riapertura degli istituti scolastici e ha messo sul tappeto una serie di proposte necessarie per arginare l’eventuale pericolo di contagio all’interno degli istituti scolastici.
“Il governo ha annunciato il rientro in classe degli studenti delle scuole superiori e delle seconde e terze classi della secondaria di primo grado per il 7 gennaio, ma ancora non si è capito come, con quali protocolli e in che modo saranno scaglionati gli studenti. Questa mancanza di chiarezza si ripercuote sulle famiglie e sugli stessi alunni, disorientati per quello che potrebbe sucedere da qui a una decina di giorni. Servono linee guida chiare. I nostri ragazzi debbono tornare a scuola ma debbono farlo nella massima sicurezza e con regole certe”.
“Innanzitutto il ministero deve chiarire quali saranno i criteri di scelta degli alunni che rientreranno per primi al fine di garantire il 50% delle presenze. Il punto è capire cosa si intende come torneranno, ad esempio, una settimana il 50% delle classi di una scuola e la settimana dopo il restante 50% oppure il riferimento sarà il 50% di ogni classe? In ogni caso si debbono prevedere sin da adesso screening per tutti gli studenti attraverso i tamponi rapidi: una misura necessaria per garantire un rientro sereno”.
“Bisogna inoltre, fornire comunque la scuola di un kit di tamponi rapidi e qualora si verificassero durante l’anno dei casi dubbi e si possa procedere direttamente ad una ad una verifica. Altra cosa che viene trattata marginalmente, ma che è fondamentale, è la questione trasporti. Lo scaglionamento permette chiaramente una riduzione di coloro i quali faranno uso di questi mezzi. Però anziché pensare di acquistare dei mezzi di trasporto nuovi perché non utilizzare i mezzi di categorie come taxisti e NCC che stanno pagando un prezzo alto alla crisi. Così offriamo un servizio agli studenti,ma permettiamo anche a queste persone del settore di poter lavorare con una convenzione, ad esempio con i Comuni, di modo che per le famiglie il costo del servizio possa essere pari a quello di un biglietto del pullman o della metro”, ha concluso la senatrice
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