La vicenda “Università Bandita” continua ancora a far parlare di sè. Tra i tanti contributi e le tante dichiarazioni che sono state spese in merito, diamo voce anche a quelle odierne rilasciate da Simona Suriano, deputata del M5S.
“Il processo nato dall’inchiesta Università Bandita, la quale ha scoperchiato un sistema di concorsi pilotati e truccati, rappresenta uno spartiacque nella storia accademica catanese e non solo”.
“Ha una grande valenza per tracciare una linea di demarcazione tra un’università meritocratica, aperta, inclusiva e un’università – che non vogliamo – chiusa, fatta di caste e di piccoli e grandi vantaggi personalistici”.
“Per queste ragioni auspico il prima possibile che l’ateneo e che il Miur si costituiscano parte civile nel processo contro chi avrebbe con le sue azioni gettato discredito sulle istituzioni”.
“L’università e il Ministero devono dare un segnale forte: lo devono a tutti quegli studenti, a tutti quei ricercatori e a quei docenti che sono stati danneggiati, isolati e vessati”.
“Dall’altra parte accolgo con piacere l’ammissione come parte civile dell’associazione Trasparenza e Merito del ricercatore Giambattista Sciré che ha sempre denunciato abusi e irregolarità. Senza dubbio si tratta di un bel segnale”.