CATANIA – Sono scattati all’alba di questa mattina, su delega di questa Procura Distrettuale della Repubblica, i 16 arresti effettuati dai Carabinieri del Comando Provinciale di Catania, supportati da personale del Nucleo Cinofili di Nicolosi e del XII° Reggimento Carabinieri Sicilia, per i reati di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti.
L’attività di indagine, condotta dalla Compagnia Carabinieri di Gravina di Catania da aprile ad agosto 2019, e coordinata da questa Procura della Repubblica, ha consentito di individuare due distinte organizzazioni criminali – operanti principalmente sulla via Francia di Gravina di Catania, nonché sul territorio del Comune di Mascalucia e in zone limitrofe – rispettivamente dirette da due uomini che si spartivano il territorio per lo spaccio di stupefacenti, in particolare modo “cocaina” e “marijuana”.
Le investigazioni, effettuate mediante attività tecniche e dinamiche, corroborate dalle dichiarazioni di alcune persone informate dei fatti, hanno consentito di far emergere l’operatività dell’associazione finalizzata al traffico ed allo spaccio di sostanze stupefacenti, di cui si è potuto delineare in dettaglio la struttura, le posizioni di vertice, i ruoli dei singoli membri, nonché le dinamiche gestionali con cui il gruppo operava e gestiva la “piazza di spaccio”. Sequestrati ingenti quantitativi di stupefacente, grazie al monitoraggio della numerosa clientela dei due gruppi criminali.
Nel corso delle indagini, a seguito di ripetuti interventi di riscontro effettuati dall’Arma dei Carabinieri, un indagato – gestore di una delle due piazze – sospettando di essere monitorato, si dava alla ricerca, poi risultata fruttuosa, di eventuali apparecchi di captazione audio-video occultati nella prossimità dell’area di spaccio da lui gestita.
A seguito del rinvenimento delle microspie, uno degli indagati (non colpito dal provvedimento restrittivo), ha incendiato un’area a verde attigua al civico 2 di via Francia nel presumibile tentativo di distruggere eventuali telecamere presenti, mettendo così in serio pericolo anche l’incolumità delle persone residenti.
L’incendio, infatti, veniva domato solo grazie all’intervento dei Vigili del fuoco. Da qui la contestazione a carico dell’autore di tale gesto della condotta delittuosa di cui all’art.423 bis c.p.
Dodici dei soggetti colpiti dall’ordinanza cautelare, come disposto dall’A.G., sono stati rinchiusi negli istituti penitenziari, mentre dei quattro destinatari della misura coercitiva degli arresti domiciliari uno risulta ancora attivamente ricercato all’estero.