Libri, Rita Giammarresi incanta il catanese con il suo "Spyros", Bonfirraro Editore

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ACI CASTELLO – Un romanzo fatto di mare. Ma anche d’amore, di nostalgia, di speranza, come lo sono i racconti intimi che mettono su carta rapporti primigeni come quello tra un padre e una figlia. E’ quanto ha fatto Rita Giammarresi nel suo Spyros. Il marinaio Italiano, edito da Bonfirarro, protagonista di una doppia presentazione al Castello Normanno di Aci Castello e alla Lega Navale Italiana di Riposto, nel catanese. Ad accompagnare l’autrice il giornalista – e collaboratore di Hashtag SiciliaValerio Musumeci.

“Non ero mai stata a presentare Spyros da questa parte dell’isola – confessa Giammarresi ai nostri microfoni – malgrado io ami particolarmente questi paesaggi e queste coste meravigliose. Portare qui il mio romanzo significa far conoscere a tante persone la storia di mio padre – che in Grecia, durante la Seconda Guerra Mondiale, ricevette il nome di Spyros  – per rendere delle esperienze personali utili a quanta più gente possibile. Come ho detto durante le presentazioni, la storia di uno può diventare la storia di molti. Basta saperla raccontare”.

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Una capacità niente affatto scontata, quando si tratta di affidare alle parole la voce del mare. Rita Giammarresi ci riesce, con una naturalezza che sembra chiamare in causa la genetica, o forse soltanto il destino. “Per me il mare è importantissimo – dice – significa apertura verso il mondo, sgombrare la mente, immaginare orizzonti nuovi. Il mare diventa padre, diventa madre, l’acqua è il più importante dono che Dio ci ha fatto. E’ il sangue che mi scorre nelle vene. In questi anni l’ho ripetuto spesso, e ancora non riesco a trovare un’immagine migliore per descrivere quanto io sia legata a questo elemento”. 

Un’intimità che ha permesso all’autrice di vergare una storia intima e dolce, ma a tratti amara e dolorosa, come le sono spesso le vite di chi ha calcato il mondo nei primi anni del secolo scorso. Storie dalle quali tutti possiamo trarre insegnamento: “Sono assolutamente convinta che l’essere umano sia privo di confini – conclude Rita – e che oggi più che mai ci sia l’esigenza di riscoprire questo sentimento. Nell’altro ci si ritrova, a patto di rimuovere le barriere. Come insegna Spyros, i muri non devono – non possono – esistere”. 

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