CATANIA – L’eradicazione di un fenomeno illegale così spregiudicato e sfidante come quello dei posteggiatori abusivi a Catania pretende misure adeguate e quelle adottate dal Questore Mario Della Cioppa si stanno rivelando quanto mai efficaci. Facendo appello dapprima alle norme del Codice della Strada (che prevede come fattispecie di reato la recidiva, qualificata dal mancato ricorso alla prima sanzione e/o dal suo rigetto), passando poi all’Avviso Orale (una misura di prevenzione che, dopo la commissione del reato apre alla possibilità di applicare la Sorveglianza Speciale di P.S. in caso del perseverare della condotta antigiuridica), per finire al Divieto di Accesso a determinate Aree Urbane: il D.A.C.UR.
E come un “pezzo di carta” possa trasformarsi in una solida base che porta prima dritti davanti a un giudice, nella prospettiva di una condanna e di un “soggiorno” nella cella di un carcere, lo ha scoperto il catanese D. S. classe 1979 il quale, forse pensando all’Aeroporto come a una zona franca, è invece incappato nelle maglie della Squadra di polizia giudiziaria della Polizia di Frontiera che lo ha bloccato e controllato, lo scorso 4 settembre. L’uomo, posteggiatore abusivo impenitente e refrattario a qualsivoglia ammonimento, era stato sottoposto al D.A.C.UR. poche ore prima e proprio per la sua attività illegale nelle aree aeroportuali, dove gli era stato proibito di “esercitare”.
Peraltro, la pervicacia di questo taglieggiatore da strada stava creando non pochi problemi di traffico all’uscita dell’Aerostazione. I poliziotti lo hanno bloccato e condotto in ufficio: qui è stato denunciato per la violazione del D.A.C.UR. e per la fattispecie di reato prevista dall’art. 7 co. 15 del Codice della Strada, perché recidivo nell’illegale attività di posteggiatore abusivo.