Bronte, un progetto per riportare i turisti sulle strade dell'Etna

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BRONTE – “Inizio subito con il dirvi che non si tratta del solito faraonico progetto turistico mai realizzato. Quello di cui parliamo oggi è un progetto sostenibile, finanziabile non attraverso investimenti privati milionari, ma attraverso un bando comunitario della Regione siciliana”.

Mette subito le mani avanti il sindaco di Bronte, Graziano Calanna, nello spiegare il progetto di potenziamento della fruizione turistica dell’Etna presentato dal Comune.

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“Ormai è noto – spiega Calanna – che partecipiamo a tutti i bandi che ci permettono di portare a Bronte risorse, lavoro e sviluppo. In particolare ha attirato la nostra attenzione il bando “Po Fers” pubblicato dal Dipartimento ambiente della Regione siciliana sul potenziamento della fruizione turistica nelle aree protette.

Così – continua – una equipe guidata dal dirigente dell’Ufficio tecnico del Comune, ing. Salvatore Caudullo, composta dai tecnici Franco Longhitano ed Angelo Spitaleri e collaborata dal mio esperto l’ing. Marco Meli, ha redatto un progetto che risponde a quanto propone il bando”.

Ed il progetto, dopo aver individuato la ferrovia Circumetnea il vettore privilegiato per permettere ai turisti di arrivare a Bronte, punta a mettere a sistema tutte le risorse turistiche del territorio sull’Etna ed in città, creando dei percorsi precisi da effettuare in bus navetta. In particolare i sentieri verso il Vulcano, la strada in basolato lavico verso Piano dei Grilli e la Casermetta di Piano dei Grilli dovrebbero essere messi su una mappa ed a sistema, con i turisti facilitati anche da un’apposita cartellonistica con “qr code”, ed una “app” in grado di fornire tutte le spiegazioni e consentire ai turisti di prenotare servizi, partecipare agli eventi e vivere la città che ha un mercato settimanale, storia, cultura ed enogastronomia. Costo complessivo: 460 mila euro circa.

“Questa è solo una parte del progetto. – conclude Calanna – Già abbiamo sottoscritto dei protocolli d’intesa con enti come il Parco dell’Etna, la Fce o la Regione stessa, ma anche tante associazioni del territorio. La sfida è lanciata. Chissà che, dopo aver sentito tanto parlare di irrealizzabili Poli turistici, questo progetto non venga finanziato e realizzato”.

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