CATANIA – Nell’ambito dell’attività volta al rintraccio di soggetti destinatari di provvedimenti restrittivi, la Polizia di Stato ha eseguito ordini di esecuzione per la carcerazione disposti dall’Autorità Giudiziaria.
In particolare, personale della Squadra Mobile – Squadra “Catturandi” ha tratto in arresto: il pregiudicato catanese Di Prima Giosuè (cl.1997), in atto agli arresti domiciliari, destinatario di ordine di esecuzione per la carcerazione ordine di carcerazione, emesso in data 29.07.2020 dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di Catania – Ufficio Esecuzioni Penali, dovendo espiare la pena di anni 1 mesi 10 e giorni 20 di reclusione per il reato di rapina aggravata; il pregiudicato catanese Costantino Matteo Agatino, (cl.1986), in atto agli arresti domiciliari, destinatario di ordine di esecuzione per la carcerazione ordine di carcerazione, emesso in data 29.07.2020 dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Catania – Ufficio Esecuzioni Penali, dovendo espiare la pena di anni 3 mesi 5 e giorni 20 di reclusione per reati in materia di stupefacenti; Beninato Michele, (cl.1988), pregiudicato, destinatario di provvedimento di revoca della misura dell’affidamento e contestuale ordine di carcerazione, emesso in data 27.07.2020 dall’Ufficio di Sorveglianza di Taranto – dovendo espiare la pena della reclusione fino al 20.03.2022 per il reato di rapina.
Nella trascorsa giornata personale del Commissariato Centrale ha anche denunciato un quarantasettenne di nazionalità marocchina, responsabile del reato di furto con strappo.
L’uomo, infatti, qualche giorno addietro, aveva derubato un giovane del suo telefono cellulare. Provvidenzialmente, un poliziotto, libero dal servizio, richiamato dalle urla della vittima interveniva prontamente prestando assistenza al malcapitato ed acquisendo dalle persone che avevano assistito alla scena del crimine elementi utili ai fini dell’individuazione del colpevole. Ed infatti, dopo una tempestiva e proficua attività investigativa, personale del Commissariato Centrale è riuscito a risalire all’identità dell’autore del reato, un cittadini marocchino già noto alle forze dell’ordine, che veniva così deferito all’Autorità Giudiziaria.