Riceviamo e pubblichiamo
CATANIA – Ormai di riserva naturale protetta ne resta ben poco perchè l’Oasi del Simeto si è trasformata in una immensa discarica abusiva a cielo aperto. Adesso la flora e la fauna tradizionali sono stati soppiantati da topi, zecche e zanzare. Un nuovo habitat che cresce e si sviluppa dappertutto con le montagne di spazzatura che impediscono a chiunque di poter ammirare questa importante risorsa.
Il comitato Terranostra, attraverso il suo presidente Vincenzo Parisi, chiede all’amministrazione comunale di creare un tavolo di dialogo permanente, insieme a tutti gli altri soggetti interessati, per cercare di valorizzare l’intera area divisa tra zona “A” e zona”B”. Un luogo che rappresenta un patrimonio per l’intera Sicilia e non solo dal un punto di vista naturalistico.
“In questo scenario di estremo degrado ed abbandono – afferma Parisi – a farne le spese è soprattutto il Castello del Duca di Misterbianco. Un’opera quasi centenaria che è riuscita a sopravvivere alla terribile battaglia del ponte Primosole, nel luglio del 1943, ma che oggi deve soccombere sotto un mare di spazzatura. Che si tratti di un bene in mano pubblica o privata – continua il presidente del comitato Romolo Murri – qui occorre un importante progetto di restauro prima che sia troppo tardi. L’edificio potrebbe essere in cuore di una valorizzazione turistica decisiva dell’Oasi del Simeto e non un cassonetto enorme dove abbandonare di tutto al suo interno e nel giardino limitrofo”.