Il settore continua a vivere un gravissimo stato di incertezza dovuta all’assenza di misure necessarie a sostenere tutte le realtà lavorative e aziendali che vi operano, con i lavoratori e le lavoratrici in cassa integrazione (nei casi in deroga senza alcun intervento del Fondo di Solidarietà del Trasporto Aereo), in attesa di conoscere il proprio futuro; coinvolta anche la platea di lavoratori e lavoratrici con contratto a tempo determinato o stagionale, che rischiano di essere polverizzati dagli effetti economici della pandemia.
“Ecco perché chiediamo -continuano i rappresentanti sindacali-che i 130 milioni di euro a fondo perduto previsti nel “Decreto Rilancio” solo per le compagnie aeree, vengano aumentati ed estesi a tutte le aziende che operano nel settore del Trasporto Aereo. Pagare la cassa integrazione e sostenere dignitosamente i lavoratori è la priorità. Difendere il lavoro, rimettere in moto l’economia e il turismo nel paese è ciò che serve. Condanniamo il comportamento di alcune aziende, pur comprendendone le difficoltà economiche, che hanno deciso in maniera unilaterale, senza alcuna condivisione con i sindacati, di non pagare le 14 mensilità e di non anticipare la quota Inps prevista dalla cassa integrazione.
Così come denunciamo, in termini di prestazioni di minima lavorativa, la mancata applicazione del Contratto Collettivo Nazionale.