ROMA – Doveva aprire i battenti ai primi di aprile, ma lo slittamento è stato contenuto. Il virus che ha paralizzato il mondo non ha fermato i lavori per la realizzazione del Museo del Mito di Enna, il primo interamente multimediale in Italia, destinato a essere uno spazio di incontro tra cultura, uomo e tecnologia. Nonostante il momento di emergenza sanitaria, il Comune di Enna, a partire dal sindaco Maurizio Dipietro, e Sarterìa, la startup culturale incaricata della produzione e dell’allestimento, sono impegnati senza sosta nelle attività di preparazione dei contenuti e di progettazione esecutiva degli spazi del museo che, superata l’emergenza sanitaria dei mesi scorsi, vedrà la luce prima della fine dell’estate.
L’intervento ha l’obiettivo di rivitalizzare l’area archeologica della città, trasformandola in modello museale dall’impronta fortemente innovativa; un sito espositivo costruito sull’arte multimediale e immersiva con i contenuti che da sempre sono la ricchezza di Enna: storia, archeologia, tradizioni popolari. Il progetto riporterà attenzione su un sito di alto valore patrimoniale, partendo dalla tradizionale vocazione dello stesso: il mito e il culto di Demetra e Kore – divinità legate ai cicli della natura – la sua universale fonte d’ispirazione filosofica e letteraria, la sua capacità comunicativa e aggregativa, la propria modernità.
«Sin dall’inizio di questa esperienza amministrativa – commenta Maurizio Dipietro – abbiamo investito tempo e risorse nelle politiche culturali, per dare a Enna un’occasione di rilancio e di sviluppo. Per questa ragione ho voluto seguire personalmente le politiche culturali, curando i percorsi avviati in questa direzione. Abbiamo, quindi, lavorato con impegno per dare nuovo lustro alle nostre tradizioni e ai beni artistici e monumentali del territorio. Oggi posso dire con orgoglio che questa sfida è stata vinta, con una città rinata, più bella, più pulita, più partecipativa, pronta a raccogliere la sfida della ripresa post emergenza sanitaria. In questo quadro, l’ormai prossima nascita del Museo del Mito, rappresenta un passo fondamentale che suggella nel migliore dei modi il percorso intrapreso, tra tanto scetticismo, cinque anni fa».
Il centro nevralgico del Museo del Mito, che comprende i Capannicoli, la Rocca di Cerere e il Castello di Lombardia, sarà l’importante componente tecnica. Grazie a proiezioni video immersive, all’audio spaziale e alla suggestione del video-racconto del mito, lo spettatore sarà avvolto in un’esperienza completa e appagante, in un ambiente virtuale che diviene concreto e tangibile. L’intervento mira a valorizzare il patrimonio storico e culturale della città nel cuore della Sicilia, innescando un processo di sviluppo eco-sistemico del sito. Ne deriveranno esternalità positive di lungo termine, in grado di rendere fruibile uno spazio multifunzionale destinato a ospitare incontri ed eventi, e divenire un luogo di riferimento per la vita culturale di Enna.
«Il Museo del Mito è un’iniziativa culturale di ampio respiro – spiega Giuseppe Saccà, produttore cinematografico e tra i fondatori di Sarterìa – . Crediamo sia importante in una fase così difficile per il nostro Paese dare un messaggio di speranza, l’auspicio di totale ritorno alla normalità. Siamo certi che la cultura e l’arte siano il motore della rinascita della città di Enna e dell’Italia in generale».
Sarterìa ha come obiettivo la valorizzazione e la promozione del patrimonio artistico, storico, ambientale, letterario e culturale, e si avvale della consolidata esperienza di partner strutturali con competenze specifiche nel mondo della pubblica amministrazione e degli investimenti territoriali. I quattro soci sono Francesca Mezzano, amministratrice della società nonché curatrice ed esperta di arte contemporanea; Alessandro Vitiello, giornalista e imprenditore, insieme allo stesso Saccà, produttore cinematografico e co-fondatore della Pepito Produzioni, e a Salvatore Pecoraro, direttore finanziario della Pepito, reduci entrambi da una trionfale partecipazione al 70° concorso del Festival del Cinema di Berlino con il film “Favolacce”, opera seconda dei fratelli D’Innocenzo, che ha ottenuto l’Orso d’Argento per la migliore sceneggiatura nonché l’unanime apprezzamento della critica.