PALERMO – Carenza assoluta di personale, medicina ospedaliera, medicina territoriale e carceraria, rete dell’emergenza-urgenza Fials, dislivello assistenziale rispetto alle Regioni del Nord. Sono i temi sollevati dalla Fials in una lettera aperta alle Istituzioni, presidente della Regione, assessore alla Salute e presidente della commissione Sanità all’Ars. Il segretario regionale Sandro Idonea, nell’ambito di una serie di manifestazioni di protesta del sindacato a livello nazionale, torna a parlare dei nodi irrisolti del settore.
“La Sicilia – dice – può contare su un operatore sanitario ogni 120 residenti, mentre Lombardia, Toscana, Emilia Romagna hanno una media di un operatore sanitario ogni 90 residenti. Come intendiamo risolvere il problema specie in un momento di pandemia, che assorbe oltre il 30% di personale ospedaliero nell’emergenza Covid?”.
La Fials spiega che gli effetti sono sotto gli occhi di tutti: “Chi riesce, oggi, a prenotare una visita, un accertamento diagnostico-strumentale in tempi accettabili? Quanti sono gli ospedali siciliani che rimandano interventi per mancanza di anestesisti, per carenza di medici specialisti?”. Riflettori accesi anche sulla medicina del territorio, “la grande assente – dice Idonea – quanti sono, in Sicilia, gli studi associati di medici di medicina generale e pediatri che funzionano 7 giorni su 7 Quanti sono i Presidi territoriali di assistenza che funzionano nell’arco di 12 ore giornaliere e offrono adeguata copertura strumentale e specialistica?”.
Secondo la Fials “meglio stendere un velo pietoso sulla medicina carceraria, di cui il ministero competente si è sbarazzato, scaricando il problema sulle spalle delle Aziende sanitarie”.
La Fials prende atto che “l’attuale assessore della Salute ha bloccato i licenziamenti per “inabilità alla mansione” degli autisti soccorritori, vittime di gravi incidenti o malattie. Il problema resta però in tutta la sua gravità. Occorre far confluire nella nuova Azienda sanitaria regionale per l’emergenza, Areu, tutti gli autisti soccorritori”.
Infine sugli incentivi, “siamo stanchi di lunghi mesi di discussione per riconoscere qualche centinaia di euro ai lavoratori della sanità. La sanità Siciliana ha bisogno di una scossa e dell’impegno concreto di tutte le forze politiche e sindacali, per affrontare i veri mali della sanità”.