PALERMO – Sono migliaia in Sicilia i precari nella sanità pubblica tra infermieri, medici, tecnici di laboratorio e altre figure professionali. “Lavoratori – dice una nota del Nidil e della Funzione pubblica – impegnati, anche anni, con contratti atipici,che nel recente periodo di emergenza sanitaria hanno dato un contributo fondamentale al funzionamento degli ospedali”.
Per loro Nidil e Funzione pubblica chiedono “l’avvio di un percorso di stabilizzazione”. Se ne è discusso ieri nel corso di un incontro del sindacato con l’ufficio di gabinetto dell’assessore alla Salute Ruggero Razza: “Ci è stato assicurato – fanno sapere Andrea Gattuso (Nidil) e Gaetano Agliozzo – che la regione avvierà subito una ricognizione, per sapere, entro luglio, quanti effettivamente sono i precari, in quali settori e da quanto tempo sono impegnati”.
“Si tratta di un primo passo – rilevano – al quale dovrà seguire un piano di stabilizzazioni che oggi è fondamentale sia per garantire i lavoratori che per rafforzare il sistema sanitario, obiettivo quanto più impellente”. Per Nidil e Fp “si dovrà partire dall’applicazione del comma 2 della circolare Madia che prevede, per i contratti a tempo determinato, procedure di stabilizzazione come i concorsi riservati. Per tutti gli altri lavoratori – aggiungono – occorrerà subito concretizzare percorsi e procedure che garantiscano nei tempi più brevi le stabilizzazioni”.