CATANIA – Giuseppe Caramanna, quarantacinquenne, da oltre venti anni impegnato nelle battaglie sindacali di fabbrica come Rsu e di categoria al fianco dei lavoratori metalmeccanici, è il nuovo segretario generale della Uilm di Catania. Succede a Matteo Spampinato, che s’e’ dimesso dopo una lunga stagione alla guida dell’organizzazione. Caramanna, eletto oggi dal Consiglio territoriale Uilm, sarà affiancato da una Segreteria composta da Giuseppe Signorelli, Giacomo Condorelli, Davide Boemi, Salvo Pappalardo e Armando Gelardi.
Il passaggio di consegne tra Matteo Spampinato e Giuseppe Caramanna è stato salutato dai segretari generali della Uilm nazionale e della UIL di Catania, Rocco Palombella ed Enza Meli, collegati in videoconferenza. Palombella, dalla sede romana Uilm, ha tra l’altro affermato: “Dopo oltre trenta anni, Matteo Spampinato passa il testimone. In questi lunghi anni la Uilm è cresciuta sia da un punto di vista di rappresentanza che in termini di iscritti. Ha una presenza radicata in tutte le aziende del territorio ed è la prima in St MicroElettronics e Acciaieria di Sicilia. Un ringraziamento sentito da parte mia e di tutta la Segreteria nazionale per il suo impegno svolto in questi anni. Un augurio particolare a Giuseppe Caramanna che, con la sua esperienza e capacità riconosciute da tutti, riuscirà a portare avanti una Uilm in grado di difendere e migliorare le condizioni dei lavoratori metalmeccanici”.
Enza Meli, da Palermo dov’era impegnata in una riunione del Consiglio confederale regionale Uil, ha ricordato ai delegati della Uilm etnea “il lavoro svolto assieme per difendere, spesso da soli, la cultura dei diritti dall’aggressione di chi vorrebbe azzerare tutto in nome di un ricatto occupazionale che non accetteremo mai”.
“Abbiamo affrontato con fermezza, dignità, senso di responsabilità e passione – ha concluso la segretaria generale della Uil di Catania – la prova durissima, senza precedenti, di questi mesi di emergenza Covid. La tutela del diritto alla salute e alla vita dei lavoratori e delle loro famiglie, quindi anche delle comunità umane in cui vivono e operano, è stato il nostro unico punto di riferimento. Ecco perché adesso ci viene facile parlare di ripartenza in sicurezza e legalità denunciando criticità e proponendo soluzioni, come abbiamo appena fatto presentando il nostro corposo, ambizioso, Progetto per Catania”.