Fase 3, Ugl Catania: "Necessario aprire il pronto soccorso del San Marco”

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CATANIA – Si è tenuta in videoconferenza la riunione congiunta dei direttivi delle federazioni provinciali Ugl sanità e Ugl medici, guidati rispettivamente dai segretari Carmelo Urzì e Aurelio Guglielmino, per fare il punto della situazione post fase 1 e fase 2 dell’emergenza Covid-19 e le attività che si stanno intraprendendo per questa fase 3. Alla presenza del segretario territoriale Giovanni Musumeci e del segretario regionale Ugl medici Raffaele Lanteri, dopo aver osservato un minuto di silenzio in ricordo delle vittime catanesi di questa grave epidemia mondiale, i sindacalisti si sono confrontati sulle relazioni di Urzì e Guglielmino.

“La nostra città è stata la più colpita in Sicilia, con quasi il doppio dei casi positivi rispetto a Palermo ed oltre 100 decessi, ma fortunatamente l’intera isola non è stata colpita al pari di altre aree d’Italia nonostante si fosse attrezzata in modo adeguato. Vogliamo dire grazie agli specialisti del settore medico, ai medici, agli infermieri, a tutto il personale sanitario e addetto ai servizi ospedalieri che in questi mesi, con professionalità ed abnegazione, ha fronteggiato questa pandemia e che ancora oggi non si risparmia, tenendo sotto controllo la situazione. Anche se qualche intoppo, alcune criticità fisiologiche hanno caratterizzato queste giornate di apprensione e caos che abbiamo vissuto, gli operatori delle Aziende catanesi, sia l’Azienda sanitaria provinciale che le tre Aziende ospedaliere “Cannizzaro”, “Garibaldi” e “Policlinico – San Marco” sono stati all’altezza di una situazione totalmente inedita”.

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“A Catania abbiamo delle eccellenze, un patrimonio di lavoratori che merita di essere valorizzato e di ricevere ancor più attenzione e cura da parte delle istituzioni cittadine in primo luogo – hanno detto all’unisono Musumeci, Lanteri, Urzì e Guglielmino. Come Ugl, in queste settimane complicate, non ci siamo fermati rimanendo vicini ai lavoratori anche con proposte utili per una gestione della condizione emergenziale efficace ed efficiente e, per questo, vogliamo ringraziare gli enti che ci hanno ascoltato mettendo in pratica quanto richiesto. Dalle misure di prevenzione e di contenimento dal contagio, alla riapertura graduale dei servizi ospedalieri, per concludere con il bonus da 1000 euro in favore dei dipendenti dell’intero comparto e di Seus 118 che, da marzo ad oggi, hanno lavorato duramente.” Infine, particolare attenzione è stata posta sulla cosiddetta fase 3 da poco iniziata, nella quale sono emerse diverse criticità che solo grazie al buon senso degli operatori sanitari non si sono tradotte in qualcosa di più serio.

“Siamo costantemente attenti rispetto all’evoluzione del virus che, per fortuna, pare abbia mollato la presa e, per questo, riteniamo si debba pensare al ritorno ad una “normalità vigile” sforzandosi di dotare le strutture dei necessari dispositivi di controllo, in alcune strutture ancora mancanti – aggiungono i segretari. Nutriamo la giusta consapevolezza che nella nostra città l’Azienda “Policlinico – San Marco” possa essere un ideale punto Covid con il suo presidio di Librino, ma a patto che venga aperto il pronto soccorso, dove già attrezzature e uomini sono pronti ad entrare in servizio. Questo consentirebbe di limitare al minimo il rischio di avere pazienti infetti e non infetti negli stessi percorsi. Ci auguriamo che la Regione siciliana ed il Comune di Catania ascoltino questo nostro ennesimo appello, dando seguito ad una attività già prevista ed indispensabile per completare la messa in sicurezza della cintura cittadina, assicurare un presidio di grande capacità nel contrasto al Coronavirus e servire l’area sud della città che tutt’oggi, nonostante le numerose richieste, continua ad essere sprovvista di una struttura di soccorso in urgenza.”

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