PALERMO – L’affidabilità e l’esperienza pluriennale maturata nel settore della formazione da parte degli enti che hanno partecipato alla selezione indetta dalla Regione Siciliana tramite l’Avviso 8, deve essere valutata con l’attribuzione di un punteggio adeguato che differenzi la posizione degli enti storici rispetto a quelli neo costituiti con poca o nessuna esperienza nel settore.
Lo ha stabilito il Consiglio di Giustizia Amministrativa nella sentenza n° 00428 con la quale, ponendo fine ad un contenzioso che dura ormai da più di quattro anni, ha chiarito in modo definitivo i criteri di valutazione da applicare per la formulazione della graduatoria secondo le previsioni contenute nell’Avviso 8.
I giudici amministrativi, preso atto della persistente inerzia da parte dell’Assessorato regionale alla Formazione che già da novembre 2019 avrebbe dovuto adottare l’ennesima nuova graduatoria, hanno sin d’ora nominato un commissario ad acta – nella persona del segretario generale della Presidenza della Regione – che subentrerà con pieni poteri nel caso in cui l’Assessorato non dovesse pubblicare la graduatoria entro i termini di 60 giorni fissati nel dispositivo della sentenza.
Il ricorso accolto dal Cga è stato presentato da alcuni enti che hanno dato mandato agli avvocati Girolamo Rubino e Lucia Alfieri, i quali hanno proposto ricorso contro la graduatoria che vedeva collocati in posizione utile al finanziamento diversi enti che non avevano maturato esperienza nel settore della formazione, a discapito del posizionamento al ribasso di enti già accreditati da diversi anni e con una considerevole esperienza pregressa nella gestione dei corsi di formazione e delle risorse pubbliche erogate.
«Il Cga ha chiarito in modo definitivo che la valutazione degli enti va effettuata secondo quando previsto dal bando, attribuendo un maggiore punteggio a soggetti in grado di garantire affidabilità ed esperienza, non potendosi livellare verso il basso la posizione degli enti concorrenti e unificando la posizione di chi da anni opera nel
settore della formazione con chi non ha esperienza – spiega l’avvocato Alfieri -. Questa situazione ha creato il blocco della formazione finanziata dal FSE. Tanti enti formativi hanno chiuso i battenti, molti giovani non hanno potuto acquisire competenze perdendo opportunità di lavoro, creando condizioni difficili per le poche imprese che in questo periodo hanno cercato profili professionali aggiornati o nuove figure».
«Auspico che nell’arco di pochi giorni l’Assessorato pubblichi la tanto attesa graduatoria, secondo i criteri ben specificati dal Cga, evitando così l’intervento del commissario già designato e dando una nuova speranza alle migliaia di giovani siciliani in cerca di occupazione, alle imprese che cercano sempre nuove ed aggiornate competenze ed al settore della formazione professionale che in futuro giocherà un ruolo chiave nel cambiamento economico e sociale verso un modello già consolidato al digitale», dice Andrea Cafà, presidente dell’associazione confederale CIFA Italia alla quale sono associate migliaia di imprese ed enti di formazione.