BRONTE – “Mi descrivete una condizione di inefficienza dove mancano strumentazioni e personale. Una relazione del sindaco ci permetterà di analizzare le criticità ed affrontarle, magari utilizzando le risorse che verranno investite nel periodo post Covid. Si potrebbe anche organizzare una visita nell’ospedale di Bronte”.
E’ in sintesi quando ha affermato il sottosegretario di Stato alla Salute, Sandra Zampa, invitata a fare le conclusioni della tavola rotonda in videoconferenza organizzata dal sindaco di Bronte, Graziano Calanna, per affrontare le “carenze e le criticità” dell’ospedale di Bronte.
Un incontro voluto anche dal deputato regionale, Anthony Barbagallo e dal deputato alla Camera Alberto lo Sacco che all’inizio hanno rivolto il proprio saluto.
Poi i temi snocciolati con precisione dalle organizzazioni sindacali. “In passato tante promesse – ha affermato Salvo Tirendi del Nurdsind – mai mantenuta. Oggi a Bronte non solo carenza di medici ma anche di infermieri. Nel Pronto soccorso dovrebbero essere 23, invece ne operano 15. In sala operatoria dovrebbero essere 14 e sono 9”.
Impietosa l’analisi della dottoressa Maria Grazia Pisano del sindacato Anaao. “Nel Pronto soccorso i medici dovrebbero essere 13, invece sono solo in 4, più 4 medici del 118 che effettuano solo 12 ore settimanali invece che 38. In Anestesia i medici sono solo 5 quando dovrebbero essere 8 con ripercussioni in chirurgia e ginecologia. La Cardiologia è gestita da un solo medico”.
“L’ospedale – ha concluso il dott. Renato Passalacqua del sindacato Cimo – per il territorio e l’utenza che serve dovrebbe avere una serie di avere una serie di servizi adeguati, magari incardinati nella rete territoriale”.
Alla videoconferenza ha partecipato anche il dott. Salvatore Scala dell’Asp che ha sottolineato gli investimenti per il nuovo Pronto soccorso ed per alcune attrezzature come la nuova Tac e l’ambulanza, affermando che l’Asp non intende chiudere il Punto nascita. “Sulla carenza del personale – ha affermato – l’Asp sta cercando di reclutare gli specialisti per garantire la funzionalità dell’ospedale”.
Calanna però è rimasto critico: “Non si può – ha affermato – replicare alla denuncia sulla carenza grave di personale ricordando l’acquisto di tac ed ambulanza che ancora non sono a Bronte. Se si parla di strumentazione allora sarebbe giusto dire che l’ecocardiografo è vecchio di 15 anni e di altra strumentazione che è così vetusta da far emergere altri problemi. Noi non chiediamo nulla di più di quello che il piano sanitario ci concede, ma nessun reparto o servizio può funzionare senza medici. E non capiamo perché un cardiologo risulta a Bronte invece da tempo opera a Biancavilla. Mi fa piacere di apprendere che l’Asp non intende chiudere il Punto nascite, ma affinché ciò accada sono necessari i numeri, possibili solo di fronte a servizi efficienti”.
E sul Punto nascite il sottosegretario ha affermato: “Qui al Ministero opera il comitato Punti nascita con cui potremo incontrarci per far si che quello di Bronte rimanga aperto, nel rispetto di quei criteri che lo rendano sicuro”.